Mimì, lo sai quando si piange? Quando si conosce il bene e non si può avere. E io bene non ne conosco: la soddisfazione di piangere non l'ho mai potuta avere.
Con i voti cominciano appena nasci, se vieni fuori con tutti i pezzi a posto, se piangi abbastanza forte e se sei sopra i 4 kg ti puoi beccare persino un 10 altrimenti giù a scalare. Se sei precoce, se sei uno di quelli che iniziano a camminare e chiamare mamma prima dei dieci mesi... ti possono dare anche un 9-9 e mezzo... altrimenti anche li si scende. Inutile dire che appena cresci e vai all'asilo... beh... li si fa sul serio e i voti cominciano a fioccare. A scuola, ovviamente, devi fare i conti con l'esplosione, la compilation, il festival dei voti! Forse però il peggio deve ancora venire, perché poi ti aspettano per darti il voto per le ragazze con cui esci, per la macchina che hai, per la casa in cui vivi, per il lavoro che fai. Siamo qui per prendere e dare voti... Non c'è niente di male.... Se non c'è niente di male a smettere di fare ciò che vuoi per fare solo quello che ti fa avere buoni voti. Da zero a dieci ho un presente da... 6... meno... meno. Ho un appartamento di 85 metri quadri, cabina doccia con bagno turco, letto giapponese; ho un'ulcera e un esofagite da 8 e mezzo, anche il mio passato remoto è da 8 e mezzo, quello più recente, da 6. Ho avuto un fratello che qui in paese era un mito, se n'è andato qualche anno fa... si chiamava Ivan ma nessuno lo chiamava così. Da più di 20 anni ho 3 amici che se volete ve li regalo tutti, anzi, se li portate via ci metto anche un Motorola e il calendario con la Ferilli. Ho una moglie, Fabiana, una che ha mooooolta pazienza. Ho un furgone dell'82, ci vado a fare le serate di blues col mio gruppo (sempre più raramente). Ho una carta d'identità che ogni tanto consulto... beati voi se sapete sempre chi cazzo siete. Ho anche altra roba ma sta a vedere che adesso vi faccio il mio settequaranta. Ho un futuro da 9 o da 4. Dipende da come mi alzo.
- Carlo: Ci pensi mai a cosa vorresti fare da grande? - Sveva: Da grande? Noo, ma papà che dici, manca ancora un sacco di tempo! - Carlo: Quand ero piccolo come te volevo essere un marinaio. - Sveva: Perché un marinaio? - Carlo: Perché volevo scoprire il mondo, e andare dove gli altri non mi potevano seguire.
Tina: "I miei insuccessi con gli uomini sono di più che un soggetto da quattro soldi, quindi sappi che non permetterò né a te né a nessun altro di entrarci dentro" Pablo: "Nessuno ci si vuole divertire" Tina: "Sono miei, mettitelo in testa, miei" Pablo: "e chi te li tocca, avvelenatici la vita se ti piacciono tanto" Tina: "Non mi piacciono, figlio di puttana, ma ho dovuto pagare un prezzo troppo alto per tutti quegli insuccessi, e sono l'unica cosa che ho"