È Natale. Là, fuori, il mondo non cammina: corre. Ha fretta. Si affanna. Ma qui, davanti al presepe, non lo inseguo più, non ho paura di restare indietro; mi impegno a rincorrere solo la mia storia personale. Qui fermo le parole e il tempo sembra stia per iniziare con me adesso. Intravedo i barlumi della mia nuova identità. Qui non devo nascondermi. Ti ringrazio Dio perché vieni a nascere sulla quiete della mia vita, dove io divento una piccola poltrona e ti offro il posto migliore.
Composta domenica 3 novembre 2013
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