Donna simbolo di vita padrona di ogni cosa, donna tenace nella tua salita candida come una rosa.
L'uomo ti insegue per sua natura, ed il suo fascino ti seduce mentre la sua bocca che ti cattura, pone nel tuo ventre un seme, che verrà alla luce.
Grande il tuo amore verso la prole per una bimba che diventa mamma, e un giorno nonna, e scrive diari per raccontare, con le parole, cosa si prova a venire al mondo con una gonna.
Coraggiosa nel cammino della vita per superare le sconfitte dei tuoi amori, e riprendere a giocare la partita, superando frustrazioni e batticuori.
Donna così fragile, e assai speciale, pelle delicata da baciare, donna dal profumo di mimosa ogni uomo fai impazzire, per averti come sposa.
Gli anni con Bacco lo fanno più buono, e così su di te non fanno eccezioni per cui se il buon vino è un ottimo dono, le tue splendide parole son le più belle emozioni... buon compleanno!
Voglio dirtelo guardandoti negli occhi voglio amarti restandoti nel cuore voglio averti come il sale dentro il mare voglio perdermi nell'immenso del tuo amore
e nel cammino della vita, mentre il tempo ci consuma, sempre tenendoti la mano, voglio continuare a dirti, che Ti Amo.
Questa è la storia di come nacque l'amore nel lontano febbraio alla luce del sole, quando un santo cristiano, da Furius soldato fu posto al flagello e del capo privato.
L'ingiustizia lontana di anni crudeli, per combattere il Cristo e tutti i fedeli, nel volere di Aurelio, imperatore del mondo succeduto al tiranno Claudio secondo.
Ma come dal fango, può nascere un fiore, in questo contesto è nato l'amore, dall'animo buono di san Valentino, amante delle coppie e di ogni bambino.
Così fu narrata la fiaba d'amore, da padre in figlio, per restare nel cuore, del vescovo longevo che amava portare pagani e cristiani insieme all'altare.
L'amante dei bimbi, e del suo grande giardino, dove giocavano i figli di ogni vicino che rientravano in fretta con un fiore la sera per donarlo alle mamme e portar primavera.
Solo tre anni mancavano, al suo centenario, quando in prigione lo misero e lo condannarono, ma nonostante l'età ed il suo batticuore dietro le sbarre ancora, insegnò lui l'amore,
alla figlia di Asterius, il guardiano custode, che pur cieca fanciulla, in lui ripose ogni lode, e nell'ultima lettera riuscì a leggere un mattino l'amore di un poeta che si firmò Valentino.