"Dono" è la parola in cui d'un tratto mi sono ritrovato, tuffandomi nella vocale dalle sembianze circolari, quando l'inchiostro sul foglio, in guisa di torrente, dava vita al suo corso. Alla singolare figura geometrica mancavano pochi gradi per i trecentosessanta, un numero evocativo in questo periodo dell'anno – Natale –, in cui ci si raccoglie per rinnovare l'Amore, sentimento che avrò il privilegio di declinare nel modo a me più caro – un biglietto d'auguri racchiuso in quel "dono" d'Amore.