Scritta da: Daniele
Non c'era più tempo per sistemare le cose. E se ce n'era, era davvero in ritardo.
Composta giovedì 14 gennaio 2016
Non c'era più tempo per sistemare le cose. E se ce n'era, era davvero in ritardo.
Il mondo è solo uno, mentre le verità sono tante quante sono gli occhi che lo guardano. Quindi non venirmi a dire che tu hai ragione e tutto il resto del mondo ci vede male.
Fa strano quando ti capita uno di quei giorni che quasi vorresti durasse per sempre. Non fai che chiederti: "Dov'è il trucco? Quale piano diabolico starà progettando il karma?". E mentre passi questa "bella giornata" a pensare che qualcosa di brutto ti stia aspettando al primo angolo della vita, quella bella giornata è finita.
Mi spaventa quella schietta ipocrisia con il quale certa gente si abbuffa a colazione. Io a malapena riesco a farmi scendere giù il caffè, figuriamoci mandare giù loro.
Era talmente banale e ovvio che trovavo più interessante dormire tutto il giorno.
Quante volte ti senti morto anche se la tua faccia ride.
Sei come avere un deja vu da ubriaco, un cazzo di casino per la mente.
Eri sentirsi a casa, peccato che persi le chiavi!
Sei la causa per cui bevo, sei il sapore d'amaro in bocca, sei la coperta d'insonnia con la quale mi copro le notti, se la strada sbagliata che percorro pur sapendo di sbagliare.
Che senso avrebbe andare avanti, se poi in ogni posto in cui io vada ti porto in tasca.