Scritta da: Elena Asaftei
Mi piacerebbe che l'8 marzo diventasse invece la festa degli uomini, ma di quegli uomini che per tutto l'anno non smettono di rispettare la loro compagna, moglie, madre, vicina di casa, collega di lavoro, figlia. Vista la ricorrenza della festa, sopratutto a quegli uomini che svolgono la funzione di datori di lavoro a milioni di donne. Che una volta per tutte, la donna sia considerata tale. Perché una donna se sta bene regala il mondo a chi le sta attorno e a chi ne ha bisogno. Cari uomini lasciate i rami di mimose ai loro alberi, lasciate i fiori ai loro giardini e fate vivere le vostre donne in armonia con il loro destino, oggi, domani, dopo domani e per tutto l'anno. Donne, smettete di sentirvi deboli, impreparate; siete molto più di quanto voi stesse pensiate o crediate, basta decidere di avere accanto persone degne del vostro cuore. Diamo lode a tutte quelle donne che si sono "lasciate" privare della propria vita, sogni, affetti e fare che l'8 marzo sia un giorno di grande riflessione a prescindere dal genere della persona in questione.
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