Scritta da: Linda Effe
Non mandarmi più lettere insanguinate della tua morta passione.
Composta giovedì 13 ottobre 2011
Non mandarmi più lettere insanguinate della tua morta passione.
Spero ancora di farti mio ma non ci corrispondiamo, eppure ti voglio; smetterò di sognarti, un giorno, un mese, un anno. Forse.
Arbusto, erba, liana. Se nasce un fiore, ci sono acqua e terra, se mi perdo tra i pensieri, ho qualcosa a cui pensare. Eri tu il fiore marcio del mio mondo. Mi opprimevi con i tuoi petali secchi, ora posso godere del sole che mi nascondevi.
Non è solo il mio cuore a percepire la tua concreta assenza, non solo il mio cervello, non solo i miei occhi.
Siamo uguali, abbiamo uno scheletro sotto questa bugiarda pelle. Il mio però è corroso, scheggiato, liso da bellissimi inutili sforzi: io ti ho amato, tu no.
Sognarti non mi è mai bastato, perché un sogno è come una candela, si spegne. Con un piccolo soffio di vento.
Non mi importa di avere un bel riflesso nello specchio, nelle vetrine, nei tuoi occhi. Preferisco saper riflettere con la mente.
Io avevo le farfalle nello stomaco. Avevo roseti colmi di colore. Tu avevi bruchi non ancora crisalidi e aride distese di terra che una volta ospitavano fiori. Questo perché il tuo amore era falso, marcio, morto.
Sei l'ingranaggio rotto del mio orologio, della mia vita. Meglio sostituirti.
Metterei il mio cuore in asta, curiosa di vedere la tua offerta. Rimarrei delusa ancora, perché senza lottare lo lasceresti vincere a qualcun altro.
Il tuo amore era la mela avvelenata ed io ero Biancaneve; il veleno però era droga, perché mi ha fottuto anche il cervello.