Oggi mi sono svegliato prima di te, sai? Avevi una ciocca di capelli sul viso e col respiro la spostavi su e giù. Poi ho visto che fuori c'era la neve, e lo sai quant'è bella la neve. Ma a me non importava e sono tornato a studiare te e la tua ciocca di capelli. Lì ho capito che anche se per Natale ti donassi la gemma più preziosa, l'aurora boreale o pezzi di sole, nulla varrebbe mai quanto il tuo regalo: lasciarti guardare mentre dormi. Provo a recuperare col biglietto. Buon Natale meraviglia.
Che festa è il Natale senza te? Il cibo non ha sapore, i sorrisi si capovolgono, e la testa non vuole stare su, nemmeno coi baci sulla fronte che danno i nonni. Cosa nevica a fare se non posso prenderti per mano e portarti fuori ad assaggiar la neve? Ho deciso. Oggi non è Natale, oggi è una scusa per mascherare le mie parole da auguri, e nasconderci dietro un timido "che fai, torni?" Quindi leva la maschera, metti il cappotto, ed esci a mangiare la neve con me. Mi trovi qui fuori, come sempre.