Lo avevo osservato di sbieco al mattino il cielo. Incredibilmente terso in un freddo giorno d'inverno, attraversato da qualche spennellata di un bianco latte. Sembrava cinguettare d'azzurro quel mattino il cielo, e i vapori bianchi che risaltavano erano simili a gomitoli di zucchero filato. Parevano rincorrersi come bambini e richiamavano alla mia mente canzoncine e profumo di caramelle. Qualcosa si agita in alto ogni giorno della vigilia: nell'atmosfera è Natale!
La sera assorbiva i colori del tramonto, il cielo si incupiva per poi sputare stelle. Era la vigilia di Natale e l'avrei trascorsa a casa. Stavo per rientrare. I miei affetti, la mia casa, le mie lenzuola profumate mi avrebbero accolta. Dall'alto del finestrino, a quell'ora, la terra sembrava un presepe. Sbarcai. Avevo abbracciato con lo sguardo quanto più cielo e ora attendevo la magia della Notte Santa.
Senza retorica, ma col sentimento di chi lo ha provato, auguro un Buon Natale a chi in questo momento si trova in ospedale. Perché la luce della speranza non si spenga, mai!