Scritta da: Runa_
Portami li, dove il letto è nudo di lenzuola e le pareti sono cuscini d'aria sotto il sapore del nostro consumato ardore.
Composta lunedì 21 giugno 2010
Portami li, dove il letto è nudo di lenzuola e le pareti sono cuscini d'aria sotto il sapore del nostro consumato ardore.
Scroscio d'unto fragilità di coscienza sfiancata da colpi degni e di dolore che mi porta ad esser tua come vertigine disgiunta che s'attarda nella convulsa degustazione dell'illusione.
È nei tuoi palmi che si schiude lenta l'oscurata anima mia tremante, scucita quasi.
Avvinghiata alle tue ultime parole sdrucevoli ed insinuanti come legno sotto cute a darmi il senso eretto persistente fra le costole di un vizio che punge e mi infiamma da dentro.
Ti porto con me, punto nero d'ombra e luce che mi scopre la pelle rivestendola dell'assenza più bella perfetta come la forma ch'io prendo nuda di te.
Di tutte le piume che mi lasciano segni sulla pelle preferisco la tua lingua vampa smaniosa nell'incedere del ricamo.
Fra le pareti e le parole mi fermerò ancora una volta per gridare fra i denti e la lingua il tuo nome.