Scritta da: Valentina Semprini
Non cedo allo scuotermi del vento, né alle lusinghe del cielo che mi reclama in volo. Io che son foglia aggrappata a te, sino all'ultimo respiro.
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Non cedo allo scuotermi del vento, né alle lusinghe del cielo che mi reclama in volo. Io che son foglia aggrappata a te, sino all'ultimo respiro.
Ed è per amarti meglio, che mi svuoto di ogni cosa. Per accoglierti appieno in tutto ciò che sei. Tu, che entri ed esci dal mio petto. Tu, che dentro al cuore mi sei vita per allungare la mia vita. Sei diventato casa, in quest'anima mai abitata prima.
Mi mancano le tue carezze. Le contavo sempre ad una ad una, quando con piccoli gesti di premura riuscivi ad adornarmi quest'anima un po' scarmigliata. E mi facevi bella fuori e dentro. Vicino a te mi sento fiore, poesia, lacrima di gioia che scende per avvolgersi fra le tue ciglia. Io che se non attraverso il tuo corpo, viva non lo ero mai stata. Ed è per te che ho imparato a sognare ad occhi aperti, a braccia spalancate. Così da contenere il mondo, la natura, e le ali degli uccelli. Nella speranza che al primo migrar d'autunno, il loro volo ti possa portare da me.
Mi cerchi guardandoti intorno, ma io ti appartengo internamente. E mi chiedo che senso ha perseguire questa sottile e impalpabile superficie, quando io sono già dentro al tuo petto. Vorrei che tu ti accorgessi di me, di quanto la mia anima è viva mentre gode del tuo mondo interiore.
Sento il fuoco quando mi stringi fra le tue braccia, ed è un bellissimo modo per bruciare.
Se un giorno incontrandoci di nuovo le parole dovessero morirmi fra le labbra, ti prego, fai tu in modo che possano rinascere ancora fra le tue.