Eppure io non avevo mai avuto un dubbio, fino a quando non ho scoperto e mi sono fatta carico dei tuoi. Le mie certezze sono crollate, la polvere mi ha resa cieca e l'aria si è fatta irrespirabile. Quando l'amore si fa confusione è come se tutto ad un tratto venisse inquinata dell'acqua limpida.
Hai buttato giù il muro delle mie incertezze, ma lascia che ti dica una cosa. C'è ancora un posto in cui spesso e volentieri mi perdo: i tuoi occhi.
Più avevo bisogno di me, più avevo bisogno di te, più tu non avevi bisogno di me perché io non c'ero mai stata.
Prenderti per mano significa anche questo, portarti a vedere sia i fiori nati in me, sia quelli appassiti. Nel mio giardino non ci sono rose che profumano, ma tanta erba da estirpare per la quale non basterebbe una settimana di lavoro.
Non mento quando dico che non mi importa di te, mento se dico che un tempo non mi importasse: la delusione si è mangiata anche l'ultima briciola del grande affetto che provavo nei tuoi confronti.
Non ho più paura di te, delle tue stupide apparenze.
Sei l'essenza dei miei pensieri, quelli più profondi.
Grazie per esserti allontanata, perché quello che avevamo da condividere era esattamente quello che c'è adesso: nulla.
Hai spiccato il volo in un giorno sbagliato, nel modo peggiore possibile. Non era così che avrei voluto vederti volare.
Grazie per avermi salvato un sogno.