Scritta da: Cristina Cipriani
Che tristezza quelle persone che sono convinte di sapere tutto. Giudicano, vogliono insegnare agli altri qualsiasi cosa. Ma in realtà, che gli manca?
Composta lunedì 14 dicembre 2015
Che tristezza quelle persone che sono convinte di sapere tutto. Giudicano, vogliono insegnare agli altri qualsiasi cosa. Ma in realtà, che gli manca?
Il focolare ardente riscalda l'ambiente, illumina i visi invita ai sorrisi. Arriva gioviale il santo Natale che apre il cuore alla pace, all'amore. Bontà, speranza, carità e fratellanza, un forte calore che brucia d'amore. Scintille di fuoco che danzano in gioco scoppiettano allegre accanto al presepe. Dalla finestra piume di neve cadono lente si posano lieve. Soffice manto colora un giardino, lo veste di bianco vi gioca un bambino, note lontane di campanelle, brillar di luci e magiche stelle.
Che si può desiderare perché sia vero Natale? Una pace interiore, la serenità nel cuore, senso di spensieratezza che rimuova ogni tristezza, un benessere totale senza affanni senza il male. Antica gioia di bambino si rinnova di continuo se a Natale sboccerà un dono di felicità. Un abbraccio ed un sorriso, la bontà dipinta in viso, Il ritorno in un perdono dopo anni di abbandono, si riaccenda la passione con la fiamma dell'amore. Ogni uomo possa trovare chi lo ami e voglia amare.
Mamma è Natale, chissà se lo sai. Chissà se il tuo tempo è uguale al mio tempo, con le stagioni ed il freddo. Il caminetto è acceso, potresti venire a scaldarti la schiena, sentire il profumo di dolci e mandarini. Tutto è pronto come m'insegnasti, l'ho fatto pensandoti, per somigliarti. Ogni Natale mi manchi di più, come ogni giorno anche se non è Natale e sento quel vuoto farsi profondo, mi salvo pensando che sei parte di me, mi hai dato la vita con gioia, volevi che io fossi felice, sorrido.
Miei cari, non mi avete perduta. Io vi sorrido ancora perché nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta.