Scritta da: Francesco Saudino
Mi capita spesso di perdermi in un bicchier d'acqua, e di ritrovarmi poi nell'oceano dei tuoi occhi.
Composta martedì 22 maggio 2012
Mi capita spesso di perdermi in un bicchier d'acqua, e di ritrovarmi poi nell'oceano dei tuoi occhi.
E alla fine andrà come previsto, mi perderai come si perde ciò che viene reputato immutabile, e perciò trattato come se fosse scontato. Mi perderai come si perde un sogno al mattino, appena suona la sveglia. Mi perderai come se io fossi una lievissima orma sulla sabbia, che il mare si trascina via con disinvoltura, senza pietà. Mi perderai per la paura che hai di avermi. Mi perderai come si perdono quelle cose che solo quando non ci sono più si manifestano nella loro totale pienezza. Mi perderai perché non hai un solo motivo valido per non volermi tenere, eppure non mi tieni con te. Mi perderai perché ti addormenti con la certezza che il giorno dopo io sia ancora lì, e non sono più una terra da conquistare, un cuore da stupire, un tempo da aspettare. Mi perderai come si perde qualcosa distrattamente, come se fossi un mazzo di chiavi, o una penna. Mi perderai esattamente così, senza rendertene conto, per aver troppo tirato la corda, per aver preteso troppa pazienza, per aver taciuto quando era necessario rispondere a domande, per aver parlato quando era il caso di tacere, per le tue scelte avventate, per le tue non scelte, per le "buonanotte" mancate. Mi perderai, e sarà tardi per noi. Sarà tardi per qualsiasi cosa.
Da quando ho smesso di star male per te, sto peggio.
Certo che mi dispiace, per tutto ciò che ho fatto, per tutto ciò che ho sognato, per le notti passate a pensarti, per i brividi ad ogni tuo bacio, per le lacrime, per il futuro immaginato, per quanto ho lottato, per quanto ci ho tenuto mi dispiace, ma non mi dispiace per come è finita, perché a fare tutte quelle cose ero l'unico.