Scritta da: Ilaria Daolio
Sai cosa mi spaventa? Il finale, che tu non mi voglia aspettare.
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Sai cosa mi spaventa? Il finale, che tu non mi voglia aspettare.
Amami come fa il vento che mi abbraccia, mi accarezza, mi sfiora, mi bacia, mi scompiglia, ma senza mai trattenermi.
Quando due mani s'intrecciano e si stringono, creano una connessione. Una connessione da cuore a cuore, senza dispersione di energia, con una notevole conduzione di emozioni.
Cambiamenti e nuove avventure, a volte restare è deleterio. Cambiare e ripartire da zero non significa scappare dal problema, ma semplicemente lasciarlo lì dov'è, e andarsene. Andarsene oltre.
La vita ti dona piccoli dettagli che ti rendono regina della tua giornata.
Sento le onde nel cuore. Ho un mare dentro. So riconoscere la differenza tra un libeccio e un maestrale.
Sono asociale, ho dovuto trovare un modo per proteggere quel cuore nudo che mi porto in petto.
Quando non sai cosa ti aspetta e non puoi far altro che proseguire, è come andar sott'acqua, riempi più che puoi i tuoi piccoli polmoni e t'immergi, in apnea, fino alla prossima boccata d'ossigeno.
L'amore vero non si ostenta qua e la, l'amore vero non si vede, ma si vive, si sente, non ha bisogno di spettatori, ma solo di due cuori ad incastro perfetto.
Esistono cuori felici, infranti, malati, solitari, di pietra, separati e poi esiste quello della mamma, che è un cuore a sé, unico, morbido, imbottito d'amore, dentro al quale non manca mai nulla l'unico, ad esser alimentato da un amore indistruttibile e speciale chiamato figlio.