Scritta da: Marianna Mansueto
"Mo duinne", ripeté dolcemente. "Desideravo tanto potertelo dire."
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"Mo duinne", ripeté dolcemente. "Desideravo tanto potertelo dire."
Mi sto abituando ad amare di più me stessa, quando sono con te.
Il tuo cuore è prezioso per me.
Ma come! Mi getterei ai vostri piedi, bacerei non i vostri piedi, non vorreste, ma la terra che sta sotto i vostri piedi, mi metterei a singhiozzare come un bambino, mi strapperei dal petto non parole, ma il cuore e le viscere, per dirvi che vi amo, e sarebbe tutto inutile, tutto! Eppure nell'anima non avete niente che non sia tenero e clemente, irradiate la più grande dolcezza, siete soave, buona, misericordiosa e affascinante. Ahimè! Siete cattiva solo con me!
Se sapeste quanto vi amo! Che cuore è il mio cuore! Oh! Che deserto d'ogni virtù! Che abbandono disperato di me stesso! Dottore, irrido la scienza; genitiluomo, faccio a pezzi il mio nome; sacerdote, faccio del messale un guanciale di lussuria, sputo in faccia al mio Dio! E tutto questo per te, incantatrice! Per essere più degno del tuo inferno! E tu non vuoi saperne di un dannato!
Allora era per questo che il cuore mi balzava nel petto ogni volta che ti vedevo passare. E io che pensavo fosse odio!
Non avevo mai sentito come in questo momento fino a che punto ti amavo.
Ho visto il tuo cuore, ed è mio.
Mi ero troppo affezionato a te. [...] Tenevo più alla tua felicità che a farti conoscere la verità, più alla tua serenità che al mio piano, più alla tua vita che alle vite che sarebbero state in pericolo se io avessi fallito.Commenta
Che cosa importava che in un lontano futuro fossero massacrati sconosciuti senza nome né volto, se nel presente tu eri vivo e felice? Mai mi sarei sognato di avere vicino qualcuno come te.Commenta