Scritta da: Sereno notturno
Si deve leggere semplicità per essere capiti. Io sono tanto complicato. Ma, vuoi mettere, le menti che incontri sulla tua strada.
Composta domenica 9 novembre 2014
Si deve leggere semplicità per essere capiti. Io sono tanto complicato. Ma, vuoi mettere, le menti che incontri sulla tua strada.
Si palesa spesso una sfrenata voglia di gustarsi il giorno, molte volte per voler allontanare spettri di pura delusione.
Alla fine forse non saranno spettri e forse neppure delusione, ma passi consci della vita.
La mente assimila gli eventi e dentro di se pretende a ragione siano migliori dei pensieri, siamo incontentabili e a volte incontenibili, ma si sa, un'emozione perché sia tale deve far rumore dentro.
Tu sei quel rumore assordante che sa essere silenzioso negli sguardi complici.
Tu che sai o forse sei, muovi le montagne del desiderio, rendendo la vita ebbra di uno sguardo. Forse non esisti ma ti ho comunque in un ricordo.
A te che abiti il pulsare del mio folle battito.
Sguardi velati che si cospargono di rugiada del mattino, così mi piace il tuo volto, nel mattino che rende complicità al tuo volere.
Sottili fili di seta irti di sensazioni che si avvalorano della presenza del tuo forte pulsare nel petto, rimani così a scorgere la mia emozione sulle labbra intrise di follia. Trovami cercami e frugami nei desideri di un forte cuore innamorato dei suoi battiti, così forti che pare escano dalla carne non più solo passeggera.
Posso con sincerità voler fare una dedica a te, che vuoi staccarti dalle parole della gente, perché non ti bastano più e perché sei stanca di soffrire. Trovi serenità nei silenzi della poesia. Abbi il coraggio di continuare e credere in chi ti vuole bene.