Scritta da: Silvio Squillante
Non dovresti stringermi le mani se non hai il coraggio di stringermi anche il cuore.
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Non dovresti stringermi le mani se non hai il coraggio di stringermi anche il cuore.
La notte passa in fretta ma io resto innamorato di te.
La prima cosa che mi colpì quando ti incontrai furono le tue mani. Quel tipo di mani che quando le agiti mi ricordano quelle delle bambine, anche se sei tutt'altro che una bambina. Quelle che porti vicino alle labbra quando ridi. Sei così dolce. Sei così tu. Ed al giorno d'oggi non conosco niente di più difficile dell'essere sé stessi. Credo di amarti ed avrei dovuto dirtelo prima ma per parlarle avrei dovuto fermarti le mani, ma le mani delle bambine, quando si agitano, non vanno mai fermate.
A Natale è inutile cercare la felicità nei regali. La vera felicità è dentro di noi e va condivisa con chi ci ha sorriso tutto il resto dell'anno.
Mi dissero che era il "nonostante tutto" a legare le persone. Gli esempi sono semplici: nonostante lui l'avesse tradita lei è rimasta con lui, nonostante lei abbia baciato un altro lui è restato con lei. Vogliamo chiamarlo amore? Se vuoi illuderti sì, fallo pure. Io la chiamo abitudine, paura di cambiare, paura di restare soli, paura di ritrovarsi un giovedì pomeriggio a chiedersi "qualcuno mi pensa?".
Il freddo sulla pelle,
il fiato disegna parole nell'aria di dicembre,
bianche luci sono riempiono le vie
sempre più strette le tue mani nelle mie,
se vuoi possiamo seguirla anche noi quella stella
mentre io non ricordo cosa volevo dirti
e resto ancora solo sotto il vischio
Famiglie strette attorno al fuoco,
soffi sulla tua cioccolata ancora un poco,
"Sei il più bel regalo di natale che ho mai avuto
e di perderti non voglio correre il rischio
non lasciarmi ancora da solo sotto il vischio".
Se questa poesia sembra non rispecchiare
il nostro amore, ti chiedo perdono,
ma devi saper che le parole non rendono
giustizia ad un sentimento come il nostro,
i verbi non comprendono "l'innamorarsi".
So che amarti e ricorrere alle poesie
è un po' come barare
ma permettimi questo piccolo vezzo,
siamo vittime della nostra età
e di un sogno che dice
"lasciati baciare.
L'uomo si prende cura della donna
e la donna della sua anima.
Lambiva il tuo cuore la ruggine,
crocifisso dal sapore di delusione,
tutt'altro che uno speranzoso fanciullo
mi rammentava un fiore vivo ma curvo.
Gioiva il tuo caldo sguardo
nel sentire il mio cuore così turbato;
incontrai le tue labbra in una promessa sincera
una di quelle che per scrupolo affidi alle stelle.
Fuori portata per la mia mente, a tastoni
annaspavo cieco in un terribile incubo,
mi affidai al cuore
e sillabai sincero "Ti Amo".
Mi sento vivo se schiudendo dolcemente le labbra sento le tue che si avvicinano e si sfiorano impercettibilmente. Mi sento vivo se tra i raggi di un sole timido vedo il tuo sorriso, quello di quando bastano le tue mani sui miei fianchi ed un po' di solletico per farci venire il mal di pancia dalle risate. Mi sento vivo se sotto questa pioggia che uccide ogni speranza, l'unico pensiero che resta in vita è il tuo. Rimane lì, si protegge sotto l'arco di un antico sentimento: "l'amore". Mi sento vivo quando ripulendo le mie scarpe da migliaia di granelli di sabbia non posso far a meno di paragonare ogni granello ad un nostro bacio, un nostro "ti amo". E se è vero che il vento porta le parole alla persona a cui vorresti dirle mi sa che questo dolce venticello che oggi c'è, non lo puoi confondere, sono proprio io che ti dico "Ti sto pensando".
Mi piacerebbe girarmi e trovarti lì, addormentata, guardarti respirare piano. Rituffarmi nel cuscino e continuare ad osservare il tuo viso. Guardare i tuoi occhi chiusi, i lineamenti della tua bocca come fossi un quadro... un quadro dove ogni particolare è una stupenda emozione. Addormentarmi pensandoti. Svegliarmi e trovarti sveglia a guardarmi, osservare la tua espressione, i tuoi capelli, il tuo profilo, il tuo amore.