Poesia postata in Poesie (Poesie personali)
Due arancini e un tè
sono il mio pranzo:
per cinque giorni, in piedi,
tra ambulanti cinesi
e colletti tesi tra cravatte e giacche.
Come si ingoia male un arancino
se pensi che a Montalbano...
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Due arancini e un tè
sono il mio pranzo:
per cinque giorni, in piedi,
tra ambulanti cinesi
e colletti tesi tra cravatte e giacche.
Come si ingoia male un arancino
se pensi che a Montalbano...
I criminali muoiono da vecchi
con secchi ai piedi
sbavanti di peccati.
A te, un piede, l'han portato via
e ironica hai sorriso al tuo risveglio
per il tuo senno dentro la demenza.
Pietosi parassiti, facce verdi...
Che vuoi m'importi del tuo compleanno.
Dei tuoi regali, degli snervanti auguri,
della appuntita torta e delle foto
che senti da quel giorno più pesanti.
Trucchi il tuo volto e non senza sforzo
per non rimpiangermi...
Quando voi ancor dormite
e di favole sognate,
io son desta e lesta lesta,
il mio latte vi preparo.
Certo, adesso è un caso raro,
che vedermi voi possiate
pascolare senza grate...
Tu non sei buona, Minù: come sei cattiva...
Hai osato del toccato un po' di più;
sei una predatrice alla deriva
balìa di ratti enormi, e niente di più.
Quanti cuccioli tuoi sepolti sono al sicuro
Nell'increduto mondo dei tuoi avi?
Mangi da tempo sempre meno...
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