[...] i ricordi, che erano un veleno in circolo nelle sue vene, gli gonfiarono il cuore fino a farglielo scoppiare. In quel preciso istante la campana della chiesa suonò a morto. Bastiano sentì il sangue gelarglisi a poco a poco, rintocco dopo rintocco ebbe persino l'impressione che rallentasse il flusso, coagulandosi nelle vene. Una voce nella sua testa gli urlò di andare via da lì, di...
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di Giorgio BorroniIl Sarcacerdote, in cima ai gradini arcobaleno, aveva spinto via i tre finalisti al contest di haiku e aveva fatto il cenno della "gola tagliata" per annunciare che la competizione era annullata, poi si era affrettato a scendere gli scalini, tirandosi su la tunica disseminata di scarabocchi pornografici.
"Potere! Potere all'allegria!" Li aveva salutati quell'ometto pelato afferrandosi il pube...
Nel quartiere Humorpop i lampioni colorati a forma di tulipani erano stati sostituiti dalle fredde sfere Me-nimal, ma ancora i muri erano decorati dai graffiti osceni e satirici della sua gioventù. Haiku e fiori, bocche sorridenti lo accompagnarono per le vie deserte, le stesse che anni prima si animavano fino alle prime luci dell'alba di gente in festa, di creste colorate, luci strobo. [...]...
Le gocce di pioggia si polverizzavano divenendo una sorta di nebbia fumante, quasi dentro l'abitacolo della Triruote stesse bruciando qualcosa. Oltre la processione lenta di fari e luci fluo sulla strada, oltre l'operoso su e giù dei lavoratroni che sgretolavano il vecchio e irroravano plastocemento per creare il nuovo, in cielo apparve il grande calamaro di luce verde. [...] Il mostro...
Come se si fosse sentita minacciata da Haß, la rosa fu attraversata da un fremito che ne rivelò la rozza struttura in pixel, poi i petali parvero dissolversi e ricomporsi per un istante e inutilmente: il fiore virtuale morì in una esplosione viola di scintille cubiche. [...] Quella notte di venti anni prima la strada era libera per loro, Lia era su di giri, Ned non si stancava mai di gridare...
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