Poesia postata in Poesie (Poesie d'Autore)
Giace il re dell'Asia, colui che fu potente signore di eserciti come un albero abbattuto dal fulmine, un tronco abbandonato, un corpo senza nome.
dal libro "Iliade"
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Amici, se disertando la guerra a noi prossima
voi e io fossimo destinati a vivere per sempre
senza conoscere alcun decadimento, lo faremmo,
non sarei fra i primi a combattere, non vi manderei
nella battaglia che porta la gloria.
Ma ora, stando così le cose, con i ministri della morte
pronti attorno a noi a migliaia, che nessun uomo...
Spuntò mattiniera l'Aurora che ha dita di rose.
Anch'io così, se egual destino m'è preparato, giaccerà morto, ma adesso voglio aver nobil gloria.