Guizza al pari di fiamma, e non è fiamma. È talvolta delirio. È febbre d'impeto e ardore. L'inerzia lo tramuta in un languore. Se ti perdi o trapassi si raffredda. Se sogni la conquista avvampa, avvampa. Ha una voce che trepido tu ascolti e del tramonto il vivido baglior.
Nella cupa notte, vola un fantasma iridescente, s'alza e spiega l'ale sulla nera e infinita umanità. Tutto il mondo l'invoca e tutto il mondo l'implora. Ma il fantasma svanisce coll'aurora, per rinascere nel cuore. Ed ogni notte nasce ed ogni giorno muore.