Scritto da: Luca Aceti
in Indovinelli
RITA LEGATA NEL LETTO.
Pelosetto "bisognoso".
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RITA LEGATA NEL LETTO.
Pelosetto "bisognoso".
ESCONO UN PAIO D'ORE.
Rosa è il mio nome, mi hanno avuta milioni di persone, sono di fama mondiale perché.
FIERO DI CREDER CHE VIVA NEI SOGNI.
Fuori fa freddo ed è tutto bianco, così, con carta e matita, pensavo che...
LA VIL NUORA TACEVA.
E sapete cosa si è comprata?
CARI LEONI DAL SONNO QUIETO.
Sapete dirmi a che ora ho visto per la prima volta la luce?
Mi vedi dal mare, per far strada ai pescatori,
ma anche dal cielo, per tener compagnia ai vagabondi.
Sono pignolo e tengo a chiudere i discorsi.
Quando le persone mi incontrano, placo i dissensi.
Sto negli occhi di chi pensa.
Cosa sono?
Non me lo nego di saper riconoscere tra mille opere quella più bizzarra, in cui la Furba Nana, così chiamata per la sua loquacità sorniona e la statura a dir poco modesta, manda Rino, suo figlio sbarazzino, al mercato, proprio quando, fra gola irritata e raffreddore, molta voglia non ne aveva.
Allora egli indispettito, al Bicocca se ne andò, passando così da Rance* di Bretagna ai Navigli milanesi, ove nuovi incontri coccolavano le sue giornate grigie. Giodatte, romano amico suo, il cui nome deriva dalla frase a lui più ripetuta, ovvero: ”Giò, datte na mossa”, lo esortava a frequentar folcloristiche feste, nelle quali panettoni e zuccheri filati deliziavano i loro palati. Ma nonostante incontrò figure clementi, nel suo cammino, capì che la strada non era quella, così, come un lampo nel deserto, l’istinto lo condusse a ritornar per vecchie vie.
La Furba Nana, sola e rassegnata, non pensando a un suo ritorno, rammentava nel profondo tutto ciò che aveva intorno. Promise perplessa, di rendersi migliore per se stessa. A fine anno nel mentre cucinava una Rana Pescatrice, piatto sopraffino, il preferito del suo Rino, sentì aprire la porta di casa… Con grande stupore, vide proprio lui, con aria trasandata e occhi docili, e già si avvicinava esclamando: “Eccomi mamma, sono tornato, questa è la frutta che mi avevi chiesto. Sento profumo di rana, fammela mangiare, rimango per cena se non ti spiace”. L’amore represso, sbocciò tra loro in quel momento. Così i due si riunirono, misero da parte ogni screzio e si fortificò il loro affetto.
da me fu vagliata questa buffa sceneggiata ed ora dica chi sa trovare, tra le righe ben nascosti, tutti i frutti differenti. Attenzione, sono venti!
*Rance: fiume della Francia occidentale, in Bretagna, lungo circa 100 km.