Shazam, non più solo musica ma anche oggetti.
L’applicazione che permette agli utenti, più di 100 milioni, di riconoscere e, in alcuni casi, acquistare con un tocco la musica che ascoltano vuole aggiornarsi per permettere di identificare anche gli oggetti.
“Shazam è già un verbo. Vogliamo espandere l’universo di ciò che si può fare con Shazam”
Con queste parole Rich Riley, lo Chief Executive della società, ha esordito a Reuters in occasione della fiera Mobile World Congress di Barcellona.
“Il famoso pulsante blu che i nostri utenti amano rimarrà tale, ma saranno in grado di fare molto di più”
E’ con questa promessa che inizia il rilancio di Shazam, già avviato con l’aggiornamento dei database. Come spiegato dall’amministratore delegato, basterà inquadrare con la fotocamera dello smartphone un oggetto per ottenerne le principali caratteristiche. La nuova tecnologia è frutto dei forti finanziamenti, circa 30 milioni di dollari, raccolti nel mese di gennaio da diversi miliardari e istituzioni finanziarie.
Il metodo per riuscire nell’impresa non è stato ancora rivelato; è possibile che si sfrutti i codici a barre dei prodotti ma non è escluso che il team Shazam non voglia tentare un’impresa ben più difficile come il riconoscimento delle immagini.
Processi non del tutto innovativi poiché già utilizzati da altre società, quali Firefly di Amazon, che utilizza il riconoscimento delle immagini per offrire al cliente la possibilità di acquistare prodotti che aveva in precedenza scansionato, ma che potrebbero fruttare molto all’azienda.
Fondata nel 1999, Shazam infatti è cresciuta in maniera esponenziale, offrendo uno dei migliori servizi di riconoscimento della musica e diventando luogo in cui gli inserzionisti possono investire: nel 2013, la società ha ricevuto 40 milioni di dollari di finanziamento dal miliardario messicano Carlos Slim.
Non si sa ancora quando l’applicazione potrà entrare in funzione anche se si presuppone che, per il periodo di prova, ci si limiterà al mercato americano.
