“San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo favilla. (…)”
Le stelle cadenti tornano ad essere protagoniste in una delle notti più attese dell’anno: la Notte di San Lorenzo.
Stasera, 10 agosto, uno sciame di frammenti di un’antica cometa, le Perseidi, illuminerà il nostro cielo. Attenzione, è bene specificare che il massimo dello sciame non si avrà questa sera, ma tra mercoledì e giovedì (12-13 agosto) con 100-120 meteore per ora.
Il momento migliore per l’osservazione è quello delle ore centrali della notte, quando la costellazione di Perseo è più alta nel cielo, con la possibilità di osservare alcune decine di meteore ogni ora.
Lo spettacolo è visibile anche a occhio nudo escludendo però i luoghi illuminati: allontanatevi da città o fonti luminose. La zona del cielo da dove sembrerà provenire lo sciame di stelle cadenti si trova nella costellazione di Perseo situata a Nord-Est intorno alle ore 23. Prendete come riferimento la costellazione a forma di W di Cassiopea.
La storia delle stelle comete
Le stelle comete altro non sono che frammenti di una vecchia cometa che ogni anno, per effetto del passaggio della Terra attraverso una nube di polveri lasciata lungo la propria orbita dalla cometa in questione, crea l’inusuale “pioggia”. Queste piccole particelle si “consumano” a grande velocità negli strati superiori dell’atmosfera, producendo delle splendide scie luminose. In rare occasioni può accadere che entrino in atmosfera dei frammenti di dimensioni sensibilmente maggiori: in questo caso si ha uno spettacolare “bolide”, più luminoso delle stelle più brillanti nel cielo, con una vasta tipologia di colori, forme e lunghezze delle scie, che possono persistere in cielo anche per molti minuti.
Il fenomeno fu registrato per la prima volta nel 36 d.C. dalla popolazione cinese. Fu l’italiano Giovanni Virgilio Schiaparelli a spiegare scientificamente l’evento mettendo in correlazione il residuo del passaggio della cometa (transitata al perielio nel 1862) ed il ripetersi delle”piogge” meteoriche.