119 anni fa, il 3 dicembre 1895, nasceva a Vienna Anna Freud, figlia di Sigmund Freud.
Ultima di sei figli, prese il diploma magistrale al Cottage Lyceum di Vienna nel 1912 e nel 1914 decise di intraprendere un viaggio in Inghilterra per migliorare il suo inglese. Non ancora ventenne Anna mostrò molta curiosità per la psicoanalisi, interesse che portò avanti nel 1923 occupandosi di psicoanalisi infantile. Nel 1927 pubblicò il libro “Introduzione alla tecnica della psicoanalisi infantile” e fino al 1934 fu Segretario Generale della Società Psicoanalitica Internazionale. Nel 1935 diventò direttore dell’Istituto di Formazione Psicoanalitica di Vienna e l’anno dopo pubblicò “L’Io ed i meccanismi di difesa”, una dei suoi studi più importanti dove trattò i meccanismi di difesa dell’Io contro l’angoscia, già intuiti dal padre, ai quali Anna aggiunse l’identificazione con l’aggressore (processo attraverso il quale si allontana una paura assumendo le caratteristiche dell’oggetto temuto), l’altruismo (combinazione di proiezione e identificazione che consiste, semplificando, nel vivere attraverso un’altra persona), l’ascetismo e l’intellettualizzazione (difese tipiche dello stadio di sviluppo dell’adolescenza che consistono nell’allontanamento dalla sessualità e nella pratica di attività intellettuali come rifugio per esercitare un controllo sulle proprie pulsioni e affetti).
Molto noti sono gli scontri teorici con la nota psicoanalista austriaca Melanie Klein portati avanti dagli anni venti fino al 1944. Questi scontri nascevano dall’impossibilità, secondo Anna, di svolgere trattamenti psicoanalitici su bambini in età troppo precoce.
Dagli anni Cinquanta viaggiò molto negli Stati Uniti dove oltre a tenere conferenze insegnò. Nonostante non fosse laureata ricevette molti riconoscimenti honoris causa e divenne presidente onorario della Società Psicoanalitica Internazionale.
Morì a Londra, il 9 ottobre 1982, a 86 anni.
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