Eventi 25 anni fa moriva il padre del surrealismo, Salvador Dalí

25 anni fa moriva il padre del surrealismo, Salvador Dalí

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   “Ogni mattina mDalíi sveglio e, guardandomi allo specchio, provo sempre     lo stesso ed immenso piacere: quello di essere Salvador Dalí.”                                                                                                                                                                                                                        Salvador Dalí

Il mondo dell’arte oggi ricorda la scomparsa di uno dei personaggi più eclettici  del XX secolo.

Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, meglio noto come Salvator  Dalí, marchese di Púbol, nato a Figueres (città della Catalogna) l’11 maggio  1904, è scomparso 25 anni fa, il 23 gennaio 1989.

Pittore, scultore, scrittore, designer, cineasta e sceneggiatore spagnolo, è ricordato per il suo carattere delirante che ha fatto di lui un poliedrico ed eccentrico artista capace di cambiare la storia dell’arte contemporanea. Creatore di mondi onirici, si inspirò ai maestri Max Ernst, Mirò e Tanguy, pittori dell’inconscio. Iniziata già in giovane età la carriera artistica, scoprì la pittura moderna nel 1919 in un viaggio con la famiglia del pittore Ramon Pichot. Con l’incoraggiamento del padre inizia ad esporre i primi lavori a carboncino nella residenza di famiglia. In un viaggio a Parigi, durante gli anni dell’Accademia di Belle Arti di San Fernando a Madrid in cui fa la conoscenza del poeta Federico Garcìa Lorca, ha la fortuna di incontrare Pablo Picasso. Questo incontro cambiò profondamente la sua visione dell’arte facendo maturare uno stile che richiamava le influenze cubiste e futuriste e, in particolar modo, l’opera di Giorgio De Chirico.

Nel 1929 entrò a far parte del gruppo dei surrealisti con uno stile sempre personalizzato: richiami alla psicanalisi freudiana e ai lavori di De Chirico. Realizzò l’opera più famosa nel 1931, “La persistenza della memoria”, mentre è del 1941 “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio”.

Dalí fu un uomo dotato di una grande immaginazione ma con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti per attirare l’attenzione su di sé. Tale comportamento ha talvolta irritato coloro che hanno amato la sua arte tanto quanto ha infastidito i suoi detrattori, in quanto i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l’attenzione del pubblico più delle sue opere.

Come lui stesso affermò: “Dalla più tenere età, ho la viziosa tendenza di considerarmi diverso dai comuni mortali.                                                 Anche questo sta per riuscirmi.”

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