Ormai non si parla d’altro, ma come funzionerà il reddito di cittadinanza? E chi ne avrà diritto?
Luigi Di Maio lo ha detto: per il reddito di cittadinanza ci sono a disposizione 10 miliardi di euro. Stando a quanto dichiarato dal vice premier, questa misura aiuterà concretamente oltre 6 milioni di italiani che ora sono in condizione di povertà. Lo strumento dovrebbe funzionare in questo modo: 780 euro per tre anni, prorogabili. Non tutti potranno goderne, nel senso che dovrebbero esserci quattro requisiti da rispettare:
- ricerca attiva del lavoro
- completamento dei percorsi di formazione
- involontarietà della disoccupazione
- reddito familiare
Detto questo, chi avrà diritto al reddito di cittadinanza lo perderà se verranno rifiutate tre proposte di impiego congrue. Ancora non si sa come esso si rapporterà con la Naspi, ovvero l’assegno di disoccupazione per chi ha perso un impiego.
In sostanza, i pensionati che prendono una pensione minima/sociale avrebbero diritto a 300 euro in più, mentre ai disoccupati o lavoratori “poveri” andrebbero aggiunti altri 480 euro medi mensili per raggiungere la cifra di 780. Se però il disoccupato non percepisce alcun reddito, allora avrebbe diritto a tutto l’assegno. Per quanto riguarda l’attivazione, anche qui bisogna prendere per buona la proposta del Movimento 5 Stelle, secondo la quale a farsi carico delle richieste del reddito di cittadinanza dovrebbero essere i centri per l’impiego. E’ per questo motivo che è arrivata la proposta di intervenire anche sui Cpi per migliorarli: infatti è noto che i centri per l’impiego non lavorano bene in moltissime zone del nostro Paese.