Internet ha cambiato profondamente diverse abitudini un tempo consolidate, andando ad influenzare il modo di agire e pensare di molte persone.
Allo stesso tempo si è fatto ancora più evidente il distacco venutosi a formare tra le varie generazioni, visto che gli effetti della rivoluzione digitale non sono stati certamente uguali per tutti.
Così, se le abitudini sono cambiate un po’ per tutti, il web ha avuto un impatto soprattutto sui più giovani creando un distacco tra le vecchie generazioni e quella fascia di ragazzi nati dal ’95 al 2010, anche detti Generazione Z.
Le caratteristiche della Generazione Z
Come anticipato poco sopra, stiamo parlando dei cosiddetti nativi digitali, ovvero quei ragazzi nati con Internet e cresciuti in un mondo interamente digitale: per loro la rete rappresenta una realtà presente sin dalla nascita ed ha contribuito dunque a formare le loro abitudini.
La Generazione Z rappresenta una sorta di nuovo anello della catena evolutiva dell’uomo, in quanto possiede competenze e modi di comportamento non presenti nella generazione passata. Per loro la realtà non può prescindere da app, smartphone, YouTube e nuovi fenomeni digitali come il recente Musical.ly.
Per questo le nuove generazioni vengono corteggiate dalle aziende, che fanno a gara per conquistare le loro attenzioni. Un po’ come era accaduto con la generazione precedente (i Millennials). Rispetto a questi ultimi, però, gli “Z” usano i social in modo più naturale e sano, senza vantarsi o altro: lo sostiene la ricerca del Pew Research, che sfata anche il mito dei giovani di oggi sempre intenti a scattarsi dei selfie.
Non solo social: il boom della TV in streaming
Internet diventa sempre più spesso protagonista della nostra società, non solo per la Generazione Z. Il merito va ovviamente ad una diffusione sempre più capillare della rete e della copertura di quest’ultima sul territorio nazionale: oggi il mercato delle telecomunicazioni è ancora più competitivo e gli utenti possono scegliere tra alcune delle nuove offerte per internet illimitato proposte da Linkem.
Il peso del web viene evidenziato anche dalla crescita della web tv, che da quest’anno è entrata nel paniere Istat: dunque in quell’elenco di fattori che l’istituto di ricerca usa per calcolare l’inflazione e i prezzi. Insomma bisogna dire che anche la classica televisione sta cambiando: con la generazione Z diventa più interattiva, come evidenziato dalla ricerca “Z Factor”. Secondo il report, i giovani passano più tempo di fronte alla tv, ma amano personalizzare i propri palinsesti grazie all’on demand e ovviamente ai servizi di streaming.
Infine, i giovanissimi amano anche grandi classici come Sanremo ma anche in questo caso la visione diviene interattiva: accanto al classico schermo tv i ragazzi affianco quello delle smartphone per rimanere in contatto in tempo reale con i loro amici ed il mondo dei social network.
purtroppo questo tipo i cultura non stimola il ragionamento