7 aprile
Mesto e plumbeo
sembra l'odierno giorno,
a non aver guardato il tuo volto,
a non aver toccato le tue mani,
a non aver udito la tua voce.
Sai, mia cara,
acquamarina son gli occhi tuoi
che brillano nel mare
dell'eterna immensità;
sulla deserta riva
giacciono oramai
con la brezza nel bel viso
la tua grazia e il tuo sorriso.
Ed io cammino,
solitario è il passo mio,
desiderando te.
Sempre ti penso
anche se adesso
io non ho più senso.
Riposati
e aldilà della roccia
il tuo sguardo
segui all'orizzonte.
E mi vedrai tornare.
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