Le migliori poesie di Alessio Fabretti

Scrittore - Ricercatore, nato a Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Alessio Fabretti

Ricordi

La villa quieta accoglie i mie passi
varcando i cancelli rugginosi del tempo.
Bambini corrono gioiosi sull'acciottolato.
Le anziane sulle panchine
seguono, lo sguardo festoso,
mentre le giovani mamme
rincorrono i fanciulli giù per la scesa
sino a una fontana asciutta d'età,
vociando "attento".
Scendo alcuni gradini antichi
consunti dai passi, delimitano
ai lati sassi,
e una balaustra sciupata dal tempo,
mi appoggio.
Passo lungo il viale, gli olmi e gli ontani
intrecciano i rami come colonne gotiche
di una cattedrale antica;
una cupola
atterrata, spazzata dal vento
e intemperie consuma.
Uno scoiattolo si arrampica
sul tronco, mobili gli occhi
lanciando uno sguardo, curioso squittisce,
fugge tra i rami.
Distante un laghetto,
le papere al largo giungono alla riva,
i piccoli in processione seguono.
Una panca di pietra mi alloggia.
Il liscio marmo racconta
tempi lontani e una scritta:
divus caesar ornavit.
Chiudo gli occhi e penso.
Odori di terre lontane:
sandalo e spezie giungono,
una vasta distesa sabbiosa,
e una palma abbracciano i miei pensieri.
Alessio Fabretti
Composta lunedì 23 novembre 2009
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    Scritta da: Alessio Fabretti

    Nella sera

    Ascoltami e non con sussiego.
    Leggi queste parole
    scaturite dal profondo dell'Anima.

    Non avere mai
    nessun padrone.
    Non cedere mai,
    ma il solo padrone
    fa che sia l'Amore.
    E più tardi poi
    nel solitario respiro
    della sera, fa che
    ogni respiro lontano,
    sia più vicino al
    Tuo respiro, guardando
    i Tuoi occhi e le tue labbra.
    Alessio Fabretti
    Composta mercoledì 13 febbraio 2008
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      Scritta da: Alessio Fabretti

      Solitudine

      I volti nelle strade.
      Persone che corrono, ti urtano, non guardano, fretta.
      Le vetrine colorate,
      occhi curiosi che si soffermano
      su luci ormai intermittenti.
      Basta guardarsi intorno
      e percepisci in una anziana signora
      vestita di stracci il suo dolore
      che all'angolo di una strada tende la mano.
      Un cane cha abbaia, ti distrae un attimo.
      Solitudine.
      Anche in sorriso breve
      o nel banco la donna chiama
      offrendo la merce ad un buon prezzo lo avverti.
      Solitudine.
      Come una torre altera all'orizzonte
      su un deserto battuto dal vento.
      Solitudine.
      Al centro di tutto questo tra mille suoni
      e vociare di persone
      ascolto il vento e le tue parole e non sono solo.
      Alessio Fabretti
      Composta martedì 3 novembre 2009
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        Scritta da: Alessio Fabretti
        Penso...
        ... Cammino senza posa
        senza una meta tra la gente
        e l'argine di un fiume
        raccoglie imiei passi.
        Un bambino, nei suoi occhi
        innocenti, guarda e poi
        corre via gioioso.
        Tendo un braccio al cielo,
        una muta preghiera,
        mentre stille salate
        rigano il mio viso.
        Perché son qui?
        E mi lascio trascinare dalla corrente...
        dei miei pensieri.
        Alessio Fabretti
        Composta domenica 16 maggio 2010
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          Scritta da: Alessio Fabretti
          Ascolta ancora,
          ancora una volta con pazienza
          e, non con sussiego queste parole.
          Prendile per quelle che sono
          alle volte.

          Un velo di tristezza
          pervade la mia mente e
          lo sguardo di malinconia,
          mentre il mio cuore ferito
          cerca invano e grida
          "Amore dove sei?
          Dove sei se esisti?"

          Anima persa, non vagare
          nelle ombre del passato,
          nei ricordi di tempi ove
          sussurri, baci furtivi
          e sguardi languidi, di gioia
          colmavano, circondando di allegria
          come corone d'alloro il capo.
          Il mio cuore che cantava

          "Amore quanto sei bella.
          Amore,
          Le tue labbra vermiglie
          cercano i miei baci come
          i tuoi occhi con i colori
          dell'arcobaleno, e la tua pelle diafana,
          di olii profumati cosparsa,
          bianca come la luna
          cerca un abbraccio, e,
          lo sguardo accarezza lieve,
          avvolge e mi trascina
          in un'oblio, lontano.

          Socchiudo gli occhi ed
          una melodia prende le mie mani
          lasciandomi andare.

          Andare... Andare...
          Cerco in ogni volto,
          in ogni sguardo i tuoi occhi
          e domando...
          Sei tu?... Sei tu?... Sei tu?...
          Alessio Fabretti
          Composta venerdì 4 settembre 2009
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            Scritta da: Alessio Fabretti

            Brr... freddo

            Brr... freddo
            ... mentre il vento fuori
            spazza le cime degli alberi
            s'ode un lieve cinguettìo
            di un passero che scuote le ali.
            Guardo
            il sole invernale scalda
            appena i vetri, un lieve sibilo
            entra dalle fessure delle finestre
            il calore interno attenua, e
            la fiamma del camino ondeggia
            lievemente mentre mi accosto.
            Sul tavolino una coppa
            riflette il liquido rubino riscalda
            e, nell'attesa il mio cuore trepida
            e, come il fuoco, la passione accende.
            Allora mi siedo e tu... bussi alla porta...
            Amore...
            Alessio Fabretti
            Composta sabato 10 maggio 2008
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              Scritta da: Alessio Fabretti

              La Sera

              Il Tuo corpo caldo
              di promesse.

              I Tuoi baci languidi.
              Schiuse le labbra Tue
              percorsa da un fremito
              la Tua pelle, quando
              leggere perle di sudore
              irrorano e infiammano
              le Tue gote.

              E le Tue mani cercano
              il mio corpo.

              Percorsa un lampo
              di desiderio, avvinghia
              e scalda la pelle in un
              impetuoso cingersi, cercarsi,
              rotolarsi, volersi.

              La voce rauca Tua implora,
              prendimi...

              Cademmo esausti,
              l'uno nelle braccia
              dell'altro, ma non
              vinti dall'Amore.
              Alessio Fabretti
              Composta mercoledì 30 gennaio 2008
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                Scritta da: Alessio Fabretti

                Arriva la sera

                Tenue s'appresta il blu perlaceo
                all'orizzonte, è sera.
                Luci s'accendono lungo le strade
                i muri e le vetrine
                scintillanti.
                Nuvole bianche rincorrersi
                tra i bagliori della città e,
                il traffico serpeggia rumoroso
                per le vie nel rientro serale.
                È la sera che scende,
                scivola sui miei pensieri,
                ripercorre antichi sentieri
                e nuovi viottoli ove il mio
                piede incespicando per i
                sassi sconnessi
                ricerca un equilibrio che, ormai
                è perduto, lontano nella gioia
                del mattino, ove la corsa verso
                la luce ben s'addiceva.
                Venere è apparsa
                luminosa all'orizzonte
                ed ora respiro.
                Ed ogni respiro lontano, mi avvicina
                al tuo respiro.
                Corro da te e, vengo a bussare
                alla tua porta.
                Alessio Fabretti
                Composta lunedì 28 gennaio 2008
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                  Scritta da: Alessio Fabretti

                  A te

                  A te...
                  ... e il saluto a te non cheta la mia mente. Dolce dama, porgi a me il braccio si che io possa almeno stringere e sentire il lieve tepor d'un soffio. Ti prego dolce signora guarda i miei occhi stanchi che non trovano un luogo ove riposare se non nei tuoi. Un tenero bacio supplica il mio cuore dacché son giorni che il desio lo infiamma. Laggiù tra il clangore delle armi e le cavalcature il pensier di te mi ha sorretto. Solo una lieve ferita al fianco inferta da un saraceno, seppur cavaliere strenuo, tolsi la vita e nello spirar: "Forte il tuo braccio" mi disse. "Ciascun di noi vorrebbe battersi con te sii prode nel cuore come nell'arme". Un rivolo di sangue dalla bocca esalando l'ultimo respiro, e l'arma sanguinante scivolò dal mio braccio cadendo rovinosamente al suolo, cupo il suono, e cadde il mio volere con essa.
                  Alessio Fabretti
                  Composta domenica 2 maggio 2010
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                    Scritta da: Alessio Fabretti

                    Vorrei essere

                    Vorrei essere il vento impetuoso
                    per scompigliare i Tuoi capelli,
                    vento leggero per carezzare le
                    Tue gote arrossate e sfiorare
                    le Tue labbra.
                    Vorrei essere l'acqua
                    per scorrere lungo il Tuo corpo
                    e sentirne l'intima essenza.
                    Vorrei essere l'erba, la terra
                    che Tu calpesti per essere da
                    Te compresso e rigoglioso.
                    Vorrei essere infine
                    il Tuo pensiero per capire
                    fino in fondo il Tuo Amore.
                    Alessio Fabretti
                    Composta giovedì 24 gennaio 2008
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