I piccoli abitanti di casa
la notte diventano turisti,
li incontro
nel mio alzarmi per vagare,
al buio.
Qualcuno lo scaccio,
intanto cammino
come se fossi una scatola in verticale,
al buio conosciuto,
forse aspetto il voto
che conferma l'ennesima bocciatura.
Noi ci cerchiamo
nei piccoli gesti
che facciamo ogni momento,
nello strofinarsi per caso,
che spesso un caso non è.
E quello sfiorarsi cercato,
senza guardarsi in viso,
quel non sentirsi soli ma unici,
e dover inventare qualcuno
se non si crede in altro
per ringraziarlo
di averci fatti incontrare.
Quando avrò eseguito
per stanchezza od impellenza
non gettatela la corda,
lasciatela per altri,
potrà sempre servire
a chi,
come è per me,
non ha che quella scelta.
Tra l'altro sento dire
che dopo il primo morto
la corda a tutti gli altri
faccia meno male.
Le ultime cose scritte,
come le prime
le troveranno gli altri.
Basterà seguire il filo della vita
all'indietro,
basterà cercare e leggere
per capire.
È scritto,
col gesso dell'asilo
la penna delle elementari,
e molto non è scritto
è graffiato con i chiodi,
è su tavole di legno
tavole di legge
e di logge,
ammucchiate
rese inutili.
È su pezzi di pelle stanca,
pelle sudata,
pelle da lavoro.
E quando il filo diventerà corda,
basterà guardare in alto,
mi avrete trovato,
finalmente,
... bravi.
Aiutami soltanto
a non chiedere niente a nessuno,
custodisci con me l'ultimo segreto.
Lascia la mia mano
quando sentirai che scivolo.
Non cadere
non accompagnarmi in basso,
vado da solo,
non posso aver compagni
nell'ultimo viaggio.
Ancora c'è chi crede
non so con quale testa,
che possano essere degni
di stare dove sono.
Solo un rimprovero
possiamo fare
a chi nel tempo addietro
c è stato per provare,
avere mirato male.
Nel palazzo del potere
non c'è il conte o il cavaliere,
ci sta dentro un po' di tutto
dal più bello al grande brutto,
dal più piccolo al più alto
dal più buono al più bastardo.
C'è il fascista,
il comunista,
e tutto quanto sta nel mezzo.
Ha successo l'egoista
molto meno l'altruista
preme ognuno per avere
la ragione ed il potere.
Ed intanto intorno a loro
c'è già un mucchio di macerie.
Lo hai partorito apposta,
non perché volevi un figlio,
ma soltanto
per dimostrare a tua suocera
che eri donna,
donna vera
e suo figlio uomo,
uomo vero,
e che avete pure
fatto l'amore.
Su Casini lasciam fare
c'è il cognome già a spiegare.
Con Bersani è vasellina
si va in bagno ogni mattina.
Se si crede a Berlusconi
tutti gli altri son coglioni.
Fini ormai non dice niente,
come il nome è trasparente.
Su di pietro cosa dire,
non si può neppur capire.
Nichi Vendola si sa
vende in prosa vanità.
Di quegli altri che pensare,
che han coraggio da buttare
a voler per forza stare
sempre a galla,
sempre in sella.
La faccia di chi ha deciso la guerre è forte,
dura,
la voce arringa le folle,
convince,
strappa urla ed entusiasmi.
La faccia di chi
la guerra la fa
è piena di paura.
Chi ha deciso la guerra
dice di avere la vittoria in pugno,
-l'avanzata è inarrestabile-.
Chi la guerra la fa
spera solo che tutto
finisca al più presto.
Chi si fa grande con la guerra
sfrutta tutti a più non posso.
Chi sta in guerra
spesso si piscia addosso.