Distrutto l'argine della dignità, si apre una voragine sotto di me, sprofondo negli inferi, colmo di desideri raccapriccianti, di diaboliche architettazioni. Sto valicando il confine della perdizione, fiumi di lava fiammeggiante, corrompono e travolgono al loro passaggio, tutta l'energia vitale che incontrano. Un angelo nero, sorride beffardo, oramai sicuro della sua vittoria, del suo potere, egli emana effluvi imbrattati di malvagità, con gli occhi iniettati di sangue, mi fa segno di seguirlo, ed è in quell'istante che abbandono lo stato di torpore e lo trafiggo con la mia anima, dilaniando la sua malvagia essenza, l'incubo è finito... tra le tenebre un altro angelo nero.
La mente vacilla nella tempesta che imperversa. È una tempesta interiore. Mutamenti, materia che si frantuma, che soffre, che lotta per non soccombere, non vuole cedere a questo evento che la stà stritolando. Cellula dopo cellula cerca di ricomporsi, cerca di creare un nuovo tessuto resistente alle impervie della vita. Magicamente, la tempesta avvia il suo processo di esaurimento. Lentamente spiragli di luce mi pervadono intensamente, corpo e mente, riesco a vedere di nuovo, a capire, all'improvviso le domande hanno risposte, una musica proveniente dal cuore della Terra mi accoglie fra le sue braccia, mi tiene nel suo grembo come un figlio smarrito ed io, nutrendomi di quel nettare, mi accorgo di volare, di essere in estasi e prego il tempo di diventarmi amico e di fermarsi...
Accarezzo la tua mano, sfioro la tua bocca, assaporo il nettare dei tuoi baci, sono sul tuo seno, grazioso nelle sue fattezze ed allo stesso tempo inebriante per la sensualità che sprigiona. Sono in balia dei sensi, prigioniero della tua raggiante bellezza, del tuo modo di essere. Lentamente entro in te, siamo un tutt'uno, un'amalgama perfetta di materia. Le vibrazioni, le contrazioni i respiri soffocati, fanno di noi un'orgasmo continuo, un crescendo di ineguagliabile armonia, vorrei poter rimanere così un'eternità, vorrei poter gridare al mondo intero, che ti ho desiderata, ti ho avuta, ti ho amata.
Chi sei... eppure ti conosco, o forse ti ho conosciuto in altri momenti della mia vita. Il tuo ricordo è ammaliante, come se fosse una tenera carezza che mi avvolge tutto il corpo, che fà rinascere la mia mente... oblio, ecco la sensazione esatta. Cerco di ricordare come sei, la memoria rispolvera inquietante il passato. Ecco che stà mettendo a fuoco, adesso riesco a scrutare dietro la coltre di nubi grigie, intravedo l'energia del tuo calore, ti sento, ti desidero di nuovo. Cosa sarebbe mai l'essere umano senza l'essenza dell'amore...
Arido, il mio cuore sta diventando sempre più arido. Basterebbe qualche goccia d'amore per farlo rianimare, ma forse non lo merito. Vivere nel deserto dell'insoddisfazione è triste, ma come tutti i deserti prima o poi troverò la mia oasi di felicità.