Poesie di Alfredo Sconza

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Scritta da: Pensatore errante

Due cuori, una sola anima

Tra sogno e magia si mostra il tuo viso
Talmente aggraziato da sembrar celeste
Calor che sa di inferno, ma restio in paradiso
E spoglia ogni logica che di te si veste

Albori vissuti in primavera inoltrata
Un bacio inaspettato con in mano un quaderno
Foglia al vento parevi ma un momento gelata
I nostri increduli occhi a blindar gesto eterno

Labbra dorate e pelle di pesca
Desiderio recondito allo stremo avverato,
Aspettando che in capo qualcosa riesca
Pensier non risponde ma ma nel cuor già rinato

Rondini, poi gabbiani, poi banchi e poi neve,
Sfugge il giorno ma il tuo splendor non rispecchia,
Gli animi di due in un uno più lieve
Rivivon il ciclo ma l'amor non invecchia

Rumori soavi il nostro alterco bisbiglia,
scalfir questi cuori è compito ardito,
rimangon coesi bensì distanti miglia,
navigano insieme in un mare infinito

Unica risposta di domande in tempesta
Incredibile musa di aberranti gesta.
Liberi dal tempo perseveriam tu ed io,
Finché in luce si tramuta l'oblio,
Finché il tuo cuore diventa il mio.
Per amor non si muore
Ma per amor si vive.
Alfredo Sconza
Composta sabato 19 maggio 2012
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    Scritta da: Pensatore errante

    Vita

    Da ragazzo pensi di averla in pugno, rischiando, affrontandola, di perderla. Da vecchio pensi che lei ti abbia in pugno, abbattendoti inesorabilmente alla sua volontà. Da bambino in pugno non hai niente e niente ti tiene in pugno. Solo la voglia di vivere il momento vale il sapore di ogni gesto. Sognare è vita, ma la vita non è un sogno, questo però i bambini non lo sanno. Non beata ignoranza, ma amara conoscenza.
    Alfredo Sconza
    Composta lunedì 23 aprile 2012
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      Scritta da: Pensatore errante

      A metà del pendolo (Tramonto)

      Quei colori cantano vita,
      il sol pian piano scende
      ma vorrei restasse sempre fermo in quel dipinto.
      La luce, il mare, il cielo, i sogni, la pace:
      ormai sembra tutto lì,
      ogni cosa è infinita ma ogni cosa non esiste
      se non in quel momento.
      Metafora dei pochi stupori di una vita
      che è vita e non di più.
      Perciò vivo la melodia dei pensieri
      in una tavola di fuochi
      che non bruciano la pelle,
      ma scaldano l'anima,
      al di fuori della realtà,
      sopra ogni convenzione,
      naufrago temporaneo nel mare dell'estasi.
      E così, quando passa il giorno,
      al calar del sole non è subito sera, no!
      C'è ancora il tramonto.
      Alfredo Sconza
      Composta giovedì 29 marzo 2012
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