In queste lande desolate siamo gli spiriti Spiriti che vagano nell'oscurità In cerca di un a meta Animali preistorici invadono la mia mente Ora tetricamente lacerata Invasa da annebbiate sensazioni Da lontano il cuore si spacca Sangue nero scalda e sommerge le anime In un delizioso ed ispirato diorema Urliamo... La nostra immensa solitudine.
L'ispirazione Prende spazio Nella coscienza pronta Le ore ballano Davanti e dietro il tempo Ma mai insieme Potendo evocare l'eternità Candida di un attimo Non aspetterei seduto In un qualche dove dimenticato Aspettando l'alba... Recitiamo noi il sorgere Di una qualche vita retratta Su di un quadro oramai impolverato Edifici dalle mura fredde Invadono gli spazi esterni Insufficienti per poter pensare Ad un minimo sostentamento autonomo Divoriamo continuamente vite per vivere Tutto ciò non ha alcun senso Brillando su di noi le stelle Formano circoli ben definiti La cocciutaggine ottusa Non consente miglioramenti Interiormente ci ridedichiamo A tutto ciò nuovamente.
Nell'immensità strategica del nostro ego vaghiamo attonitamente assopiti stratosferiche idee spazzano via dal cosmo granuli argentei di polvere incastonate in cesellature morbide per poi farsi spazio in sontuosi echi perduti sogni sbiaditi alle prime ore del mattino dammi tempo il tempo di un attimo il tempo di un vortice roseo assopiti aspettiamo l'infinito.