Il rapido giorno è fuggito, la notte agita la sua bandiera e adduce le stelle. Torme stanche di esseri umani lasciano il campo e il lavoro, dove erano animali e uccelli s'attrista ora la solitudine. Come il tempo si consuma!
Il porto s'avvicina sempre più per la barca delle membra. E come fuggì questo giorno, così in pochi anni io e tu, e quel che abbiamo, quel che vediamo, finiranno là. Questa vita mi sembra un campo di corse.
O sommo Dio, non farmi scivolare sulla pista! Non far che mi sviino né guai, né pompe, né piaceri, né paura! Davanti e d'appresso mi stia il tuo eterno splendore.
Fa' che l'anima vegli se il corpo stanco s'addorme, e quando l'ultimo giorno verrà a sera con me, dalla valle di tenebre sollevami su a te.
Notte, lucente notte! Notte, più chiara tu del giorno! Notte, più splendida del sole, che luce dai alla luce, che Dio- luce di luce -elesse alla sua luce, notte, trionfante di ogni notte e giorno! Gioiosa notte, che metti in fuga tenebre e singhiozzi, l'odio portato al mondo, le paure, i terrori e orrori atroci. Si squarcia il cielo ma non ne cadono fulmini. Eccolo in questa, chi fece notte e tempi, eccolo carne ed obbediente al tempo: la nostra carne e tempo han pegno eterno! Il fosco dei dolori, il nero dei peccati, il buio della tomba disperde questa notte. Notte, più chiara tu del giorno! Notte, lucente notte!
Luci che mai son pago di mirare come diamanti eternamente ardenti. Voi, fiaccole lucenti, che la notte e tenebrose nubi attraversate; voi che i parchi del cielo, come fiori adornate. Voi, testimoni d'Iddio il dì della creazione, che solo Dio conosce e commisura, che soltanto il Suo verbo chiamò col giusto nome (noi, ciechi mortali, che cimentarci osiamo!) Custodi del piacere, oh quante dolci notti ho trascorso, vegliando, a contemplarvi. Sentinelle del tempo, quando succederà che libero d'affanni e mai di voi dimentico, sotto di me io vi scruti, voi che col vostro lume mi avete acceso l'anima e la mente?