Aspettare e non agire spesso è difficile più del fare, ma il saggio è tale perché passato è già per l'ardire che non sempre guarisce.
Attendere e lasciare che scorra il tempo e pronto ad offrire il braccio nel momento degno dell'aiuto, non prima, non dopo, al momento giusto.
Quando chi aiuto cerca trovi allora la spalla di chi da sempre è accanto non creduto.
Allora nebbie diradano e primavere sorgono ed infine guardare il cielo, gli astri ed il futuro non scelta ma dovere di ognuno per ognuno.
Le visioni tetre della dura realtà sono come acqua infetta all'assetato e veleno ed ossigeno mancato.
Duro è sorridere nelle tempeste, ma a che vale allora essere uomini se si agisce come bestie?
Il discernimento nostro sta nello scegliere il bene dal male ed allora non speriamo in gabbie d'oro e collane di diamanti ma ricordiamo che dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Dipingerò un quadro, non gli darò un nome... unirò poesia in una semplice espressione, in una lacrima che tristemente segna il tuo viso... in un caloroso abbraccio che ti illumina il sorriso. In una stella che sta per morire... per esaudire un sogno di chi vuol ancor sperare.
Amico mio... ricordi quando le rondini soavi volavano su di noi? Quando i rumori sordi nella notte rompevano il dolce sognare di un bambino... avevo la certezza della vita, ma la paura nel viverla... ricordati... amico mio, ora chiudo gli occhi non ho più paura... con un amico vicino anche la notte non è poi così tanto scura.
Ascoltami, o signore dalla veste oscura e disegnami nel silenzio da te concesso il futuro se triste deve essere scritto, o lasciami e abbandonami e fammi camminare dove nessuno e passato, dove posso ancor sognare, ridere... ridere e ridere ancora, dove la vita non è una colonna sonora, di un film in bianconero dal finale gia visto, lasciami vivere io ho bisogno di questo.