Ho sbattuto contro la porta, sono scivolata per le scale, ho lividi dappertutto... ma mio marito, in fondo è buono è solo un po' nervoso, forse sono io che ho sbagliato con lui, sì è mia la colpa!
Sì... è tua la colpa se ti senti in colpa di essere Donna Sì... è tua la colpa se taci per sempre l'orrore e ti rassegni a viverlo come se fosse la normalità di subire senza reagire.
Non vedrai mai l'alba se resti dietro la porta senza urlare il tuo sdegno.
Vorrei poter uscire anch'io libera come te... uomo! Senza timore, senza orario senza guardarmi alle spalle senza ferirmi tra le spine dei tuoi agguati senza cadere e imbrattarmi di sangue del tuo perverso gioco privo d'onore e di cuore.
Vorrei poter anch'io fare jogging nei boschi, nelle pinete alla salubre aria mattutina senza sentirmi estranea nel mio paese, senza cadere nei fossi scavati dalle mani perverse, senza sentirmi io... Donna con i limiti, solo perché tu usi la forza della vigliaccheria.
Sappi, Adamo, uomo che ti celi dietro la colpa di Eva per gloriarti della tua innocenza della tua onnipotenza, non è Eva, la donna del peccato ma tu che mangiasti la mela fino al torsolo e il male lo porti nelle viscere, perché il serpente eri tu sull'albero dei frutti proibiti.
Quel frutto che strappi senza il suo consenso nel giardino all'ombra dell'Eden.
Guardo nello specchio dell'Infinito la mia vita: granello di sabbia, pulviscolo che si sperde tra i meandri del mio nulla al cospetto del tuo Tutto! Ma, molteplici frammenti d'inconsistenza non danno forma alla materia? E la materia che pulsa non crea la vita? E la vita che agglomera gocce d'acqua al Mare, granelli di sabbia al Deserto, coriandoli di stelle al Cielo, battiti d'amore convulsivo non dona l'immagine all'Infinito?
Dal mio nulla al tuo Tutto, io t'appartengo perché sono amore nel'Amore.
Lei era neve, lui fuoco e non potevano amarsi ogni fiocco era un bacio e ogni scintilla un abbraccio, ma l'uno spegneva l'altro e l'uno stemperava l'altro
venne l'inverno e lei era regina di un paesaggio incantato ma lui era nel camino a guardarla dietro i vetri e anelava solo un bacio, per lambirla del suo vigore, del suo calore e la virginea neve vestita da sposa candida nel suo manto lo guardava maestoso e prigioniero mentre lei scendeva dal cielo libera, eterea e soffice
lei era angelo e lui demone ma l'amore non ha occhi ha solo l'abbraccio universale di fondere il bene e il male il calore e il gelo il giorno e la notte perché tutto ritorna all'origine della vita e del silenzio
il fuoco e la neve sfidarono la morte e si baciarono nel gelido alito di vento e l'uno svanì nell'altro nella pura inconsistenza della materia
Attimi struggenti con te Mio perduto amore Offuscato dal tempo andato Rinato nel cuore dell'attesa Esaurita nell'attesa incompiuta Esasperato dal gioco d'amore Odio che s'alternava per amarci Divisi dalla ragione uniti dalla passione Imprigionati dentro i nostri calvari Offesi e risorti dopo le tempeste.