Poesie di Antonio Cafasso

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Scritta da: Antonio Cafasso

Ti mostro il mio buio

Se ti mostro il mio buio,
quello che porto dentro e che non sa parlare,
quello che pesa nelle notti senza luna,
mi ascolterai davvero
o fingerai di non vedere?

Se apro le mie ferite
come pagine di un libro mai finito,
se mi guardo allo specchio senza riconoscermi,
sarò capace di perdonarmi
o continuerò a voltarmi le spalle?

Io non sono sempre casa.
A volte sono strada deserta,
vento che sposta e non consola,
un'eco che si perde nel vuoto.
A volte sono inverno che non promette primavera.
Ma devo restare comunque.

Restare
quando vorrei andarmene da me stesso,
quando la mia voce mente
e dice che posso farcela da solo.
Restare
quando chiudo ogni porta,
lasciando solo uno spiraglio
per il coraggio di ricominciare.

Restare,
non per salvarmi,
ma per camminare accanto a.
Antonio Cafasso
Composta sabato 25 gennaio 2025
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    Scritta da: Antonio Cafasso

    Alzheimer

    Non chiedermi di ricordare,
    non cercare di farmi capire.
    Lasciami riposare, fammi capire che sei con me,
    baciami sulla guancia e tienimi la mano.

    Sono confuso ben oltre la tua concezione,
    sono triste e sofferente e perso.
    Tutto quello che so è che ho bisogno di te,
    stammi vicino se puoi.

    Non perdere la pazienza con me,
    non imprecare, non rimproverarmi, non mi sgridare.
    Non riesco a dirti perché mi comporto così,
    non posso essere diverso, anche se ci provo.

    Ricorda solo che ho bisogno di te,
    che la parte migliore di me se n'è andata.
    Ti prego di non evitare di starmi vicino,
    amami finché la mia vita se ne va.
    Antonio Cafasso
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      Scritta da: Antonio Cafasso

      È terra mia

      È terrà mia
      Inchiodàt cu e' dita
      sòpr a' terrà dei fuochì ra' vità,
      l sentimm comm o' vento
      ìl trascorrèr ro' tempo.
      Ancoràt e abbandonati,
      siàm fori ad aspettarè
      ch nata vota ci può amare.
      Nòn vulimme bruciarè
      impariàm a navigare
      aspettànd primaverà.
      C chiediàm poì, dov"era
      quèll terrà felice
      decantàt dai poetì.
      S o' cuòr ancòr ci dicè
      d guardàr oltré e' stelle,
      saràn lorò, propeto quellè
      condùrc into calorè
      d nu' immèns nuovò solè,
      ch ci scaldì poi e' dita
      còn o' raggiò ra' vità.
      Antonio Cafasso
      Composta mercoledì 21 gennaio 2015
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