Scritta da: Antonio Cuomo
in Poesie (Poesie personali)
Voglio riemergere dai profumi dei tuoi respiri.
Prosperare sulle ali del tuo battito.
Spirare nel sorriso della tua anima
Per viverti in me... eternamente.
Composta lunedì 30 gennaio 2012
Voglio riemergere dai profumi dei tuoi respiri.
Prosperare sulle ali del tuo battito.
Spirare nel sorriso della tua anima
Per viverti in me... eternamente.
Una tremula voce è il ricordo di te...
il tuo viso tra queste mani stanche,
il tuo corpo stretto dentro il mio abbraccio fino a farti male...
il suono dei pensieri non detti, parole appena sussurrate dinanzi alla paura... la paura di perderti, tu che mi hai istupidito il cuore,
tu che mi hai preso l'anima e ora quello che mi manca sei tu
in questo mondo di rumori, di silenzi, chissà... se mi pensi.
Amore parola senza significato per me... no,
non puoi essere l'amore. Tu, perla rara... preziosa anima.
Sei più del mio desiderio, sei oltre la vita...
tu, sei l'eterno mio dolore, sei un male terminale,
tu sei il mio esilio, sei il mio carcere,
non voglio altro cerco e chiedo solo di te...
star adagiato timidamente sul tuo cuore quello è il mio paradiso,
niente voglio il mio tutto ora sei... Tu.
Vorrei essere calore per ogni tuo inverno.
Vorrei essere la luce delle tue oscurità.
Vorrei essere l'amore che batte nel tuo cuore.
Vorrei essere la vita nuova, quando la morte si annida nell'anima.
Vorrei essere il tutto che si porta via il nulla.
Vorrei essere l'alito di ogni tuo respiro.
Vorrei essere tempo quando ti rimangono gli istanti.
Vorrei essere quiete nel baccano assordante.
Vorrei essere con te ovunque tu sarai.
Vorrei essere malinconia di un'assenza.
Vorrei essere un momento che rimane eterno.
Vorrei essere questo per te, se solo potessi.
Io sarò sole per illuminare il tuo cammino.
Io sarò carezza per sfiorare il tuo viso.
Io sarò cura per ogni dolore.
Io sarò giullare per accendere un sorriso.
Io sarò amore per riscaldare la tua vita.
Io sarò passione per incendiarti il cuore.
Io sarò la tua eternità.
Io ci sarò.
Mi sento leggero come foglia portata via dal vento
fragile in balia di quella corrente
malinconico perché consapevole che prima o poi finirà
lascerà cadere il mio essere
lasciandomi a terra in un vuoto tetro.
L'anima distante
occhi senza pace
cuore senza alcuna speranza.
Solo in una periferia di ricordi
su un sentiero camminato dalla solitudine.
Tutto intorno scolora e delude.
Assaggio il dolore di una fine certa.
Il tempo scorre senza emozioni
chi mi aspettava non è più là.
Vago in un mondo estraneo.
Sconosciuto il mio destino
più niente mi appartiene
se non sono i suoi occhi
a guardarmi nessuno potrà vedermi
l'ho gettata via come si lanciano i sassi nel mare
e adesso quell'azzurro increspato
non è più il mio mare.
Ci sarà sempre un nuovo inizio dopo una fine.
Tornerà di nuovo il sole dopo la tempesta.
Il pianto è passeggero, tu ritornerai a sorridere.
La notte aspetta il giorno.
L'inverno di oggi sarà la primavera domani.
Il tramonto è solo il palcoscenico della notte.
L'emozione più bella è quella che nasce da un'attenzione.
Qualcuno se ne va perché qualcosa di più bello deve arrivare.
Il prepotente è solo qualcuno che ha bisogno di verità.
L'ascolto aspetta una parola.
Mostrando i tuoi difetti accresci le tue sicurezze.
Quello che arriverà non sarà mai uguale a quello che è partito.
Nei tuoi occhi non tutti ci sapranno guardare, di quel piccolo cuore pochi avranno cura, delle tue fragilità pochi saranno la forza.
Ci sarà qualcuno che ti aspetta, ma tu non arriverai.
Ecco perché ti aspetterò, sulla panchina dell'eternità, dove un giorno tu ti riposerai.
Di quell'amore mai più amai.
Eri il sogno sognato e mai realizzato.
La realtà fu ostile con il nostro amore.
Gli interessi derubarono la purezza dai nostri cuori.
Loro decisero per noi, senza mai chiedersi cosa eravamo insieme.
Eravamo cielo e terra, che si abbracciavano all'orizzonte.
Eravamo mare e sabbia, un infinità di carezze senza sosta.
Eravamo notte e stelle, un eterno insieme che donava serenità.
Eravamo il tempo e gli attimi scanditi dal cuore.
Ora siamo due destini lontani, che di quel tempo non sono più padroni,
figli miserabili di attimi che non ci appartengono.