Scritta da: BARBARA BETTELLI
in Poesie (Poesie personali)
La lettiera del gatto
Una vita vissuta sul balcone.
Vedo albeggiare, albeggia, albeggia
Ogni giorno albeggia
Anche gli alberi albeggiano
il cielo da scuro diventa sempre più rosa
e roseggia.
Mentre io me ne sto qui, sdraiata, ed immobile
finché il cielo non si riempie di nuovi colori
e diventa ancora una volta scuro, scureggia.
Aspettando che arrivi il sabato
o che arrivi la domenica
o che arrivi almeno la luisa...
... insomma, arrivi qualcuno che si occupi di me
e mi liberi di tutto quello che ho dentro.
Devi seguire il tuo odore, dicono.
Ma è lui che non mi abbandona mai, il mio odore!
Un odore acre, alacre, intenso, immenso,
a volte insopportabile
e quindi a volte anche sopportabile, per forza.
Ma sono poche, e soprattutto sono per forza.
E per non sentirlo, l'odore, devo rimanere immobile.
Devo rimanere casa.
Magari potessi essere casa!
E invece sono fuori, sul balcone,
non posso essere casa
Ma devo essere immobile.
Misteri dell'edilizia.
Una volta ero bella
Rigida, lucida, pulita e fucsia.
E invece ora, scolorita dal sole
candeggiata dalla pioggia
Passo il tempo a cercare di sfuggire senza riuscire
(nonostante un'ottima rima)
a quell'essere odioso, peloso (e anche palloso,
perché sento che aiuta la sintassi)
Quell'essere che arriva,
nottetempo nottetempo,
quatto quatto
gatton gattoni
Giacomo Giacomo
Che mi scuote, fruga
e che si serve di me
per i suoi bisogni.
E mentre il cielo si fa scuro, scureggia.
Composta lunedì 8 gennaio 2007