Incontrai sulla mia strada sassi che inasprirono il cammino. Ombre scure, che offuscarono la via della luce. Paure che sembravano invincibili. Camminai, passo dopo passo lottando contro la ragione e l'evidenza con amore verso quella vita con me così crudele. Vinsi i miei demoni che facevano, di ogni conquista, una disfatta. Mi liberai da quel rovo di spine che mi avvinghiava le gambe. Da tanto dolore, fiorì una rosa.
O bellissimo essere, che sfidi ogni volta la morte per rinascere a nuova vita. Porti in te il calore del fuoco, che purifica e rigenera. La luce del sole che tramonta ogni giorno per rinascere in una nuova alba. Dalle tue ceneri la forza che crea linfa nelle tue vene. Il fuoco ti avvolge, ti sovrasta, ti distrugge ma tu non cedi alla morte, la inganni, l'ammalii, la vinci risorgendo dalle tue ceneri, a nuova vita.
Sapevo che non mi avresti delusa sapevo che avresti rialzato la tua testa. Solo un attimo l'avevi abbassata sotto il peso di un amore incompreso. Ti eri chiusa come un fiore in una giornata fredda nei tuoi silenzi, pieni di domande senza risposta. Come un puzzle hai ricostruito il tuo cuore giorno dopo giorno, hai ridipinto l'anima cercando in te, come nel profondo oceano. Giorno dopo giorno, la tua luce si è espansa fino a toccare il sole.
Nata nel catrame vischioso della società malsana da un seme che porta ancora il segno delle proprie origini. Amasti chi ti aveva generato anima, con la sola colpa di essere nata dal ventre sbagliato di tua madre. Sentisti addosso, il peso della tua nascita ma non gli errori commessi da altri. Crescesti, fiera del tuo candore e della tua luce interiore che spazzava ogni sporcizia. Esempio al mondo che non si sceglie da chi nascere ma si sceglie chi essere.