Tutto quello che passa per le tue mani ha una dolce impronta un senso giusto un sapore di semi si riscatta dall'onta del suo essere plumbeo ogni ruga si spiana sull'arco della fronte chi da te si diparte a te ritorna come un pane sparito rifiorito nel forno.
Su un'isola deserta di sabbie finissime sempre pronte a franare nel nulla fu duro tirare fuori tutto dal proprio sacco la terra l'acqua per farne fango col fango fare la compagna la capanna e tirare la barca i remi che spesso si mettevano di traverso l'amo l'arma l'aratro cavare fuori caino con abele ricci rose conchiglie ombre d'estate focolari con angeli d'inverno. La fatica fu quella d'inventare i nomi i colori le funzioni e le tre dimensioni da tagliare nell'amorfa miniera misteriosa. Fu pesante finanche posare le mani stanche inesistenti sui fianchi d'aria.