Poesie di Bernardo Panzeca

Nato mercoledì 8 giugno 1977
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Diario e in Preghiere.

Scritta da: Bernardo Panzeca

Il gioco dei grandi

Mentre quelli
giocano a nascondino
c'è chi tra le braccia
tiene affamato il proprio bambino.
Mentre quelli
giocano a Monopoli
c'è chi fin dalla nascita
vive nelle baraccopoli.
Mentre quelli
giocano alla guerra
c'è chi si stramazza
di dolore in terra.
Mentre i grandi
giocano a fare i piccoli
Ci sono piccoli
Che non diventeranno mai grandi.
Bernardo Panzeca
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Bernardo Panzeca

    Il canto di Maria

    Sia di notte
    Sia di giorno
    c'era un canto
    tutto intorno.
    Era il canto
    dell'Amore
    e d'incanto
    stava il cuore.
    Era un suono
    assai soave
    Onorato
    con tanti Ave.
    Era una dolce
    melodia,
    Ogni ansia
    placava
    con armonia.
    Era il canto di Maria
    Silenzioso
    e assai prezioso,
    Era il canto della Mamma
    non vi è Fede
    che non si infiamma.
    Bernardo Panzeca
    Composta sabato 17 aprile 2021
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Bernardo Panzeca

      La palla arancione

      Ricordo ancora
      quella palla
      colorata,
      sembrava quasi
      un bicchiere d'aranciata.
      Non vi era emporio
      che non l'avesse sui muri,
      in alto, bella ed in mostra
      quasi fosse una magica giostra.
      Era dentro una retina,
      e non vi era bambino
      che alla suo vedere
      non versava lacrime
      per poterla avere.
      Non vi era altro gioco
      che si desiderava,
      a quei tempi
      con poco ci si cibava.
      Erano giorni davvero felici,
      bastava una palla
      e non una bici.
      Attorno ad essa
      accorrevano in tanti,
      a costo della vita
      la si difendeva come i fanti.
      Riuniva intere vie e quartieri,
      bastava tirarla su un cancello
      e da lì a poco un capannello.
      Era una grande amica,
      e quando si era assieme
      non vi era mai alcuna fatica.
      Di tanto in tanto
      ancora la sogno
      E quando mi sveglio
      ne avverto tutt'ora bisogno.
      Bernardo Panzeca
      Composta domenica 11 aprile 2021
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Bernardo Panzeca

        L'albero ombrello

        Quant'era bello
        quell'albero
        vicino al castello,
        era assai snello
        e la sua chioma
        era a forma di cappello;
        Sembrava quasi un ombrello
        e ogni qualvolta
        vedeva un bricconcello
        regalava un piccolo ramoscello
        come fosse un pennarello
        per disegnare su ciascun libro
        il volo di ogni uccello.
        Bernardo Panzeca
        Composta sabato 10 aprile 2021
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Bernardo Panzeca

          Un padre

          Non vi è notte
          più pacifica
          e neanche giorno
          più silenzioso
          Quando un padre
          ha nel pensiero
          Il cuore più prezioso.

          È il cuore del figliolo
          che veglia attento
          dal calar del sole
          allo svegliar della luce,
          Vigile come un duce
          Premuroso ed ansioso
          Incurante d'ogni riposo.

          Quel cuore tanto amato
          Fa sì che la sua vita
          di colpo abbia cambiato,
          L'ha resa assai celeste
          e poco importa
          se povera è la sua veste,
          Ciò che conta realmente
          E che quel figliolo
          possa avere la sua lente.
          Bernardo Panzeca
          Composta venerdì 19 marzo 2021
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Bernardo Panzeca

            San Giuseppe

            Quant'era bello
            quel Santo vecchiarello,
            col suo bastone
            proteggeva chiunque
            in ogni occasione,
            Gesù Bambino
            tra le braccia teneva
            e tutta quanta la natura
            al suo arrivo rideva.
            Tante rondini
            garrivano nel cielo
            e tanti fiori
            uscivano dallo stelo.
            Viole e nuvole
            si scambiavano
            Nebbia e sole
            si alternavano.
            Era un Santo
            tanto Paterno,
            Temuto assai
            anche dall'inferno.
            Era un gran bravo
            falegname,
            Tramutava in cuore
            ogni rottame.
            San Giuseppe
            si chiamava
            Non vi era gente
            che non lo amava.
            Bernardo Panzeca
            Composta venerdì 19 marzo 2021
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Bernardo Panzeca

              Quel gradino da bambino

              C'era un gradino
              quand'ero bambino,
              levigato e silenzioso
              era per me
              un amico prezioso.
              Quanti giochi
              abbiam fatto assieme
              Ricordo quelle giornate
              come assai supreme.
              Correvo da lui
              già presto al mattino
              e quando mamma chiamava
              lo salutavo con un bacino.
              Era davvero
              il mio più grande amico,
              con lui giocavo
              con lui parlavo
              e soprattutto
              con lui sognavo.
              Quanti viaggi
              seduti assieme
              Per mari e monti
              non temevamo
              neanche i ponti.
              Era di poche parole
              ma era fedele
              come il sole.
              Non si è mai mosso
              e quando dovetti lasciarlo
              ho provato un gran rimorso.
              È passato tanto tempo
              ma di tanto in tanto
              vado a sedermi accanto.
              È molto invecchiato
              così come lo sono io,
              Ma quando siamo assieme
              L'animo nostro
              ritorna ad essere come un seme.
              Bernardo Panzeca
              Composta domenica 7 marzo 2021
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Bernardo Panzeca

                La casa dei nonni

                Quant'era bella
                la casa dei nonni,
                Lì ho trascorso
                i miei più bei giorni.
                Non vi è estate
                Che non ricordi
                Non vi è Natale
                Che io scordi.
                C'era un tavolo
                sempre allungato
                e anche di notte
                era apparecchiato.
                Zii e cugini
                sedevano attorno
                tanto amore
                c'era ogni giorno.
                Era una casa
                tanto profumata
                perché dal sole
                era tanto amata,
                finestre e balconi
                i nonni spalancavano
                già al mattino presto
                i raggi ospitavano.
                Non vi era volta
                che io andavo
                e tanta pace nell'aria
                non respiravo.
                Era una casa tanto Beata
                anche il tempo lo dice da tempo:
                "Non può essere dimenticata."
                Bernardo Panzeca
                Composta venerdì 5 marzo 2021
                Vota la poesia: Commenta