Scritta da: Bernardo Panzeca
in Poesie (Poesie d'amore)
Baci d'amore
Di quel bacio
ricordo il silenzio
del mio cuore
dinnanzi l'aurora.
Composta domenica 7 ottobre 2018
Di quel bacio
ricordo il silenzio
del mio cuore
dinnanzi l'aurora.
Non so parlarne
del cuor mio
e del suo amor.
Posso solo dire
che di notte
era sempre insonne
e di giorno freddo
con tutte quante
le belle donne.
Non era mai
di gran parole,
e alla vista
di occhi color del mare
penava
quasi come questa terra
avesse
da lì a poco lasciare.
Non so parlarne
del cuor mio
e del suo amor.
Forse negli addietro
si era talmente innamorato
che del presente
non vedeva altro
che il passato.
Forse aveva provato
un così grande amore
che quei minuti
adesso gli sembravan ore.
Non so parlarne
del cuor mio
e del suo amor.
E anche quando
riuscissi a catturar qualcosa
non parlerei
per rispetto
di quella meravigliosa
storia amorosa.
Era quell'albero il mio calendario
Lo piantai da piccolo in giardino
e di volta in volta lo osservavo.
Silenzioso, imponente e retto
mai alcun foglio aveva maledetto.
Non chiedeva mai nulla
Mi avvertiva con una foglia
a volte con dell'ombra
e con dei fiori delicati
di tanto in tanto mi svegliava.
Erano profumati quei fiori
Sapevano di zagara
il profumo di mamma
Una vecchia fragranza
con i ricordi ancora sul viso.
A voler descrivere
la vita
non occorre
né biro
e neanche dita.
Basta una rondine
in marzo
con il suo volo
tanto pazzo
I suoi nidi
Tra grondaie
Balconi
E caldaie
Per narrare
Ciò che alla fine
Vuol dir campare:
Camminare
Ricordare
Sperare
Pregare
Desiderare
E soprattutto
Amare.
Quant'era bello
quel Santo vecchiarello,
col suo bastone
proteggeva chiunque
in ogni occasione,
Gesù Bambino
tra le braccia teneva
e tutta quanta la natura
al suo arrivo rideva.
Tante rondini
garrivano nel cielo
e tanti fiori
uscivano dallo stelo.
Viole e nuvole
si scambiavano
Nebbia e sole
si alternavano.
Era un Santo
tanto Paterno,
Temuto assai
anche dall'inferno.
Era un gran bravo
falegname,
Tramutava in cuore
ogni rottame.
San Giuseppe
si chiamava
Non vi era gente
che non lo amava.
Non vi è notte
più pacifica
e neanche giorno
più silenzioso
Quando un padre
ha nel pensiero
Il cuore più prezioso.
È il cuore del figliolo
che veglia attento
dal calar del sole
allo svegliar della luce,
Vigile come un duce
Premuroso ed ansioso
Incurante d'ogni riposo.
Quel cuore tanto amato
Fa sì che la sua vita
di colpo abbia cambiato,
L'ha resa assai celeste
e poco importa
se povera è la sua veste,
Ciò che conta realmente
E che quel figliolo
possa avere la sua lente.
Non potendola baciare con le labbra,
la baciava con lo sguardo.
Al suo cuore bastava questo.
Era già felice così...
Solo un sasso
adagiato sulla spiaggia
può dire di settembre.
Con diffidenza
si osservavano
con desiderio
si abbraciavano.
Ne l'un nell altro
mai invecchiavano.
Come lo scoglio
avvolto dal mare
era il tempo
e il verbo amare.
Se un cuore
vuoi incontrare
la notte
devi aspettare.