Un poète c'est un être unique a des tas d'exemplaires Qui ne pense qu'en vers Et n'écrit qu'en musique Sur de sujet divers De rouges ou des verts Mais toujours magnifiques
Un poeta è un essere unico In tanti esemplari Che pensa solamente in versi e non scrive che in musica Su soggetti diversi Sia rossi che verdi Ma sempre magnifici.
Distruggono il mondo in pezzettini distruggono il mondo a colpi di martello ma è lo stesso per me è proprio lo stesso ne resta abbastanza per me ne resta abbastanza basta che io ami una piuma azzurra un sentiero di sabbia un uccellino pauroso basta che ami un filo d'erba sottile una goccia di rugiada un grillo di bosco massì possono distruggere il mondo in pezzettini ne resta abbastanza per me ne resta abbastanza avrò sempre un po' d'aria un filino di vita nell'occhio un barbaglio di luce e il vento tra le ortiche e anche e anche se mi sbattono in prigione ne resta abbastanza per me ne resta abbastanza basta che io ami questa pietra corrosa questi ganci di ferro dove spiccia un filo di sangue io l'amo io l'amo la superficie consumata del mio letto il saccone e la lettiera la polvere del sole amo lo spioncino che s'apre gli uomini che sono entrati che avanzano che mi trascinano via ritrovare la via del mondo e ritrovare il colore amo questi due lunghi travi questa lama triangolare questi signori vestiti di nero mi fanno la festa e ne sono fiero io l'amo io l'amo questo paniere riempito di suoni dove metterò a posto la testa oh io l'amo per davvero basta che io ami un breve filo d'erba azzurra una goccia di rugiada un amore d'uccellino pauroso distruggono il mondo con i loro martelli pesanti ne resta abbastanza per me ne resta abbastanza cuor mio.
Mi piacerebbe Diventare un grande poeta E la gente Mi metterebbe Serti di lauro sulla testa Ma ecco Non ho Abbastanza passione per i libri E penso troppo a vivere E penso troppo alla gente Per essere sempre contento Di non scrivere che vento.
Morirò di cancro alla colonna vertebrale Accadrà una sera orribile Chiara, calda, profumata, sensuale, Morirò della putrefazione Di certe cellule poco conosciute Morirò per una gamba amputata Da un topo gigante sbucato da una fogna gigante Morirò di cento tagli Il cielo mi sarà caduto addosso Fracassandosi come una vetrata pesante Che farà scoppiare le mie orecchie Morirò di ferite segrete Inflitte alle due del mattino Da assassini vaghi e calvi Morirò senza accorgermi Di morire, morirò Sepolto sotto le rovine secche Di mille metri di cotone sprofondato Morirò annegato nell'olio di spurgo Calpestato da bestie indifferenti E, subito dopo, da bestie differenti Morirò nudo, o vestito di tela rossa O cucito in un sacco con delle lame di rasoio Morirò forse senza preoccuparmi Di verniciare le unghie delle dita dei piedi E di lacrime piene le mani E di lacrime piene le mani Morirò quando scolleranno Le mie palpebre sotto il sole arrabbiato Quando mi diranno lentamente Delle cattiverie all'orecchio Morirò nel vedere torturare bambini E uomini sbigottiti e lividi Morirò mangiato vivo Dai vermi, morirò Con le mani attaccate sotto una cascata Morirò bruciato in un incendio triste Morirò un poco, molto, Senza passione, ma con interesse E poi quando tutto sarà finito Morirò.
Tutto è stato detto cento volte E molto meglio che da me Sicché quando scrivo versi È che ciò mi diverte È che ciò mi diverte È che ciò mi diverte e vi cago sul naso.
Non ho più molta voglia Di scrivere poesie Se fosse come prima Ne farei più spesso Ma mi sento molto vecchio Mi sento molto serio Mi sento molto coscienzioso Mi sento pigro.
La vita, è come un dente All'inizio non ci si pensa Felici di masticare Ma poi ecco che d'improvviso si guasta Fa male, e preoccupati Lo si cura non senza fastidi E per essere veramente guariti, Bisogna strapparlo, la vita.
Perché vivo Perché vivo Per la gamba gialla D'una donna bionda Appoggiata al muro In pieno sole Per la vela gonfia Di un battello del porto Per l'ombra delle tende Il caffè ghiacciato Che si beve con la cannuccia per toccare la sabbia Vedere il fondo dell'acqua Che diventa così azzurro Che discende tanto in basso Con i calmi pesci Pascolanti sul fondo Che si librano sopra I capelli delle alghe Come uccelli lenti Come uccelli azzurri perché vivo Perché è bello.
Lei sarebbe là, così pesante Con il suo ventre di ferro E le sue balze di latta I suoi tubi di acqua e di febbre Lei correva sui suoi binari Come la morte alla guerra Come l'ombra negli occhi C'è tanto lavoro Tanti e tanti colpi di lima Tanta pena e tanto dolore Tanta collera e tanto ardore E ci sono tanti anni Tante visioni sovrapposte Di volontà accumulata Di ferite e di orgogli Metallo strappato al suolo Martirizzato dalla fiamma Piegato, tormentato, crepato Ritorto a forma di sogno C'è il sudore delle generazioni Chiuso in questa gabbia Dieci e centomila anni di attesa E di stupidaggine vinta Se restasse Un uccello E una locomotiva Ed io solo nel deserto Con l'uccello e l'affare E se dicessero scegli Che farei, che farei Avrebbe un becco sottile Come si addice ai passerotti Due bottoni brillanti agli occhi Un piccolo ventre rotondo Lo terrei nella mia mano Ed il suo cuore batterebbe veloce Tutt'intorno la fine del mondo In duecentododici episodi Avrebbe piume grige Un po' di ruggine sullo sterno E le sue fini zampette secche Spilli inguainati di pelle Andiamo, che cosa salvereste Poiché bisogna che tutto muoia Ma per i vostri leali servizi Vi si lascia conservare Un unico campione Locomotiva o uccello Riprendere tutto dall'inizio Tutti questi pesanti segreti perduti Tutta la scienza demolita Se io lascio la macchina Ma le sue piume sono così fini Ed il suo cuore batterebbe così veloce Che io mi terrei l'uccello.
Voglio una vita a forma di spina Su un piatto azzurro Voglio una vita a forma di cosa Sul fondo di un coso solitario Voglio una vita a forma di sabbia fra le mani A forma di pane verde o di brocca A forma di molle ciabatta A forma di "dirindindina" Di spazzacamino o di lillà Di terra piena di sassi Di barbiere selvaggio o di piumino folle Voglio una vita a forma di te Ed io l'ho, ma non mi basta ancora Non sono mai contento.