Il mio pensiero a te giunge volando, angelo della notte in ultraumano silenzio, con ala di civetta e disfiorando la tua guancia sussurra a te il mio amore (ah cuore, cuore, che conosci il vento e le brine d'inverno anche in estate). Con ossa cave e piume raffinate, il mio pensiero non fa alcun rumore e delicato alla tua spalla viene e ti sostiene non visto, non sentito ed è felice. Angelo io, delicato e testardo, reco sollievo, mentre per te ardo.
Intatto rimarrai oh mariposa sospeso prigioniero nell’ambra ardente della mia passione, fissato nel geometrico cristallo dal mio ricordo scintillante, ucciso nella bellezza dal mio amore avaro per un istante eterno. Posto al riparo dalla decadenza immune dall’affanno e dall’odiosa obsolescenza, il mio canto ti ha dato perfezione e la mia morte ha reso te immortale.
Splendore di pietra avevi a quel tempo, amato mio: vibrante di silenzio eri. Mio compito cavarti risonanze, tuo compito destarmi dal torpore di clessidra svuotata e nell'amore ri - proiettarmi. Splendore, splendore nell'aria emanavi a quel tempo, amato mio. (Ah nostalgia senza addii ah desolata autocoscienza). Mai io ti ebbi, eppure, per lo spazio di un'accecante carezza. Per una volta amai.