Scritta da: mor-joy

Dal cassetto

Volevo appenderla a un muro della stanza.

Ma l'umidità del cassetto l'ha guastata.

Non la metto in un quadro questa foto.

Dovevo conservarla con più cura.

Queste le labbra, questo il viso...
ah, per un giorno solo, per un'ora
solo tornasse quel passato.

Non la metto in un quadro questa foto.

Mi fa soffrire vederla così guasta.

Del resto, se anche non fosse guasta,
che fastidio badare a non tradirmi...
una parola, o il tono della voce...
se mai qualcuno mi chiedesse chi era.
Costantino Kavafis (Kostantinos Petrou Kavafis)
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    Scritta da: Eclissi

    La città

    Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare.
    Altra città, più amabile di questa, dove
    ogni mio sforzo è votato al fallimento,
    dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
    ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?
    Dei lunghi anni, se mi guardo attorno,
    della mia vita consumata qui, non vedo
    che nere macerie e solitudine e rovina".

    Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
    La città ti verrà dietro. Andrai vagando
    per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
    Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
    farai capo a questa città. Altrove, non sperare,
    non c'è nave non c'è strada per te.
    Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
    tu l'hai sciupata su tutta la terra.
    Costantino Kavafis (Kostantinos Petrou Kavafis)
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      Scritta da: Filippo Martani

      Candele

      Stanno i giorni futuri innanzi a noi
      come una fila di candele accese,
      dorate, calde, e vivide.

      Restano indietro i giorni del passato,
      penosa riga di candele spente:
      le più vicine danno fumo ancora,
      fredde, disfatte, e storte.

      Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
      la memoria m'accora del loro antico lume.
      E guardo avanti le candele accese.

      Non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido,
      come s'allunga presto la tenebrosa riga,
      come crescono presto le mie candele spente.
      Costantino Kavafis (Kostantinos Petrou Kavafis)
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Quanto piú puoi

        Farla non puoi, la vita,
        come vorresti? Almeno questo tenta
        quanto piú puoi: non la svilire troppo
        nell'assiduo contatto della gente,
        nell'assiduo gestire e nelle ciance.

        Non la svilire a furia di recarla
        cosí sovente in giro, e con l'esporla
        alla dissennatezza quotidiana
        di commerci e rapporti,
        sin che divenga una straniera uggiosa.
        Costantino Kavafis (Kostantinos Petrou Kavafis)
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Torna

          Torna sovente e prendimi,
          palpito amato, allora torna e prendimi,
          che si ridesta viva la memoria
          del corpo e antiche brame trascorrono nel sangue
          allora che le labbra ricordano, e le carni,
          e nelle mani un senso tattile si riaccende.

          Torna sovente e prendimi, la notte,
          allora che le labbra ricordano, e le carni...
          Costantino Kavafis (Kostantinos Petrou Kavafis)
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            Quando partirai, diretto ad Itaca,
            che il tuo viaggio sia lungo
            ricco di avventure e di conoscenza.

            Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi nè il furioso Poseidone;
            durante il cammino non li incontrerai
            se il pensiero sarà elevato, se l'emozione
            non abbandonerà mai il tuo corpo e il tuo spirito.
            I lestrigonu e i Ciclopi e il furioso Poseidone
            non saranno sul tuo cammino
            se non li porterai con te nell'anima,
            se la tua anima non li porrà davanti ai tuoi passi.

            Spero che la tua strada sia lunga.
            Che siano molte le mattine d'estate,
            che il piacere di vedere i primi porti
            ti arrechi una gioia mai provata.
            Cerca di visitare gli empori della Fenicia
            e raccogli ciò che v'è di meglio.
            Vai alle città dell'Egitto,
            apprendi da un popolo che ha tanto da insegnare.

            Non perdere di vista Itaca,
            poiché giungervi è il tuo destino.
            Ma non affrettare i tuoi passi;
            è meglio che il viaggio duri molti anni
            e la tua nave getti l'ancora sull'isola
            quando ti sarai arricchito
            di ciò che hai conosciuto nel cammino.
            Non aspettarti che Itaca è povera,
            non pensare che ti abbia ingannato.
            Perché sei divenuto saggio, hai vissuto una vita intensa,
            e questo è il significato di Itaca.
            Costantino Kavafis (Kostantinos Petrou Kavafis)
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