Nascondi il desiderio che non ti fu dovuto, che regalasti odio e rancore e ancora odio. Né mai parola mi fu più cara del tuo addio e consolante il suono. Respiro. Non so se mai fu vivo, ma certo non fu amore se non pensiero. Vai dimentico infame e giaci del tuo male ora che posso. E credi perché ti brucerà ciò che nel tempo hai fatto.
Amore è il tuo nome e amore è la mia vita. Giunto un giorno silente rubasti all'anima il cuore e lo ridonasti puro, raccogliesti quelle lacrime e ne facesti un morbido giaciglio in cui adagiarlo, poi prendesti il mio respiro e ne facesti vento per cullarlo. Così questo cuore ti ama. Così tu sei il mio respiro, il mio giaciglio, la mia purezza.
Sentire quel suono di anni lo stesso ed amarti con lo stesso battito nel cuore e lo stesso tremore nelle braccia. Negli occhi lo stesso bagliore e nel bagliore la voglia di te. Così ti penso e sogno, così ti amai e ti amo.
Perché silenzioso ti aggiri intorno alla mia vita e mi deridi quando ti portai rispetto e sentimento? Chi sei per bruciare la mia piaga, poi riaprirla, poi bruciarla ancora? Conosci del rispetto il nome ma forse è solo un suono che dall'infanzia torna dietro quell'ingenuità che non sai abbandonare. Ora rido ma quelle lacrime covano nel cuore e vendicheranno il tuo plagio malefico.
Ora leggo lo scritto, sentimento del tuo ultimo sospiro nella notte della tua partenza. Che unione fu mai forte tal quale la nostra che ci ispira strade del passato e del futuro perso. Ora davvero è addio, non più solo l'immago.