Un giorno scriverò una poesia che non rammenti l'aria né la notte; Una poesia che ometta i nomi dei fiori, dove non ci siano né gelsomini né magnolie. Un giorno scriverò una poesia senza uccelli né fontane, una poesia che eviti il mare e che non guardi le stelle. Un giorno scriverò una poesia che si limiti a passare le dita sulla tua pelle e che trasformi in parole il tuo sguardo. Senza similitudini, senza metafore, un giorno scriverò una poesia che profumi di te, una poesia con il ritmo dei tuoi battiti, con l'intensità struggente del tuo abbraccio. Un giorno ti scriverò una poesia, il canto della mia gioia.
Ignorino tutti la cautela del nostro cielo notturno e che il segreto sia l'aria gioiosa dei nostri placidi sospiri. Nessun estraneo venga a contaminare il tuo ed il mio sonno: qualsiasi visitatore viene a invadere il tiepido ambito da noi abitato; qui il tempo è acqua fresca in movimento, quasi sottile volo, e tutte le persone vivono molto lontano dal nostro giardino allucinato, fuori dal nostro giardino segreto.
Sbigottito e confuso, troppo pieno di rumori senza centro né riposo. Scollegato dall'altra parte della pelle, stordito dall'interminabile scricchiolare di questo cuore. Era screpolato, cenere grigia sul petto. Così passano queste notti di caldo e dormiveglia, queste notti in cui non sono con te. So che l'amore non esiste e so anche che ti amo.